Un CINQUANTINO è per sempre

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scrambler
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Iscritto il: giovedì 10 ottobre 2019, 13:59

Un CINQUANTINO è per sempre

#1

Messaggio da scrambler »

Per molti di noi il primo contatto con la meccanica è stato il motorino, magari di nonna, brutto vecchio coi pedali, ma aveva quel fascino… chi abitava in campagna ha iniziato ad usarlo prima dei fatidici 14 anni, chi non ha potuto ha aspettato fremente quella data. Non c'era da prendere patente, per molti non era ancora necessario il casco, si partiva e via… i primi assaggi di libertà, da soli, noi col nostro motorino….di nonna, che non andava neanche a spingerci dietro, quindiii giù a smontare, limare, provare miscele improponibili, grippaggi epici, poi con l'esperienza, qualche soldo in più, la promozione a scuola e arrivava il motorino nuovo, il cavallo d'acciaio (cit)
https://www.bing.com/videos/search?q=gi ... 235355BA2D
Quanti pomeriggi a armeggiare con cacciavi e chiavi a stella, a capire che limare la testa non era abbassare le alette del raffreddamento :D, quante avventure e storie che a raccontarle oggi sembra impossibile. Io dopo il motorino di nonna un Malaguti coi pedali e serbatoio sotto la sella, presi una Vespa pk50xl bianca, una notte nebbiosa e fredda mentre tornavo a casa investii un Dark (moda anni 80/90) che andava a ballare a piedi, vestito di nero (altrimenti che Dark era) che non si spostò perché pensava che stessi facendo apposta a puntarlo per schivarlo all'ultimo. Per fortuna ne uscimmo vivi, non andavo fortissimo, ma a pensarci….
Poi arriva la patente e la vespetta è finita nel dimenticatoio e dopo qualche anno l'ho venduta.
Ora mi dispiace, ma i motorini non mancano, c'è il Ciao di mio fratello, quello di Lisa, una vespa pk50 trovata sotto una tettoia di una fabbrica in rovina e portata a casa (lecitamente con il librettino), poi un amico ci ha portato il suo Malanca Tigre, il prototipo superelaborato con coi Dan a provato la frenata termonucleare a Passogatto; tutti hanno avuto il loro litro di miscela fresca, una pulita al carburatore e alla candela e tutti sono partiti. Noi lo chiamiamo il rifugio del cinquantino, non li rimettiamo in strada perché sarebbe una spesa esagerata, ma una corsa in giardino se la meritano.

Quindi se avete un cinquantino in cantina, ricordatevi di quanto vi ha fatto sognare, dedicategli un po di tempo, miscela fresca e tornate quattordicenni almeno per qualche ora, se lo merita.
Saluti a tutti e se volete raccontate la vostra storia. Appena ho tempo cerco di mettere qualche foto.
Fabio Scrambler ;-)
Bus de cul aiutas......
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erio
Messaggi: 18
Iscritto il: lunedì 4 novembre 2019, 12:07

Re: Un CINQUANTINO è per sempre

#2

Messaggio da erio »

Non sono mai stato particolarmente amante dei motori intesi come due ruote, non mi hanno mai entusiasmato come le auto, i miei interessi e le pressoché inesistenti risorse erano rivolte al mondo dell'elettronica, (l'informatica era ancora sconosciuta), ma ero particolarmente affascinato da questa disciplina che poi ha segnato il mio percorso professionale fino ai nostri giorni.
Nelle caldi estate degli anni delle scuole medie, facevo il ragazzo di bottega nell'officina meccanica dello zio a qualche chilometro di distanza da casa, tragitto che veniva effettuato per quatto volte al giorno per andare e tornare, fino al compimento dei fatidici 14 anni quando fui abilitato d'ufficio a "pilotare" l'unico motorino disponibile in famiglia: il "Bravo" della Piaggio, orribile a vedersi e terribile da guidare ma era di un comodità incredibile, riduceva drasticamente i tempi di spostamento, azzerava la fatica nell'affrontare le salite che portavano ai ponti e soprattutto, garantiva quella libertà di movimento a medio raggio in completa autonomia mai provata prima.
In officina lavoravo prevalentemente su vetture Alfa Romeo, in casa il Babbo aveva la Giulia, comprata rigorosamente di seconda mano che faceva da contorno alle gite domenicali per cui in me, già covava il virus (tanto per rimanere attuali) "Alfa".
Non nascondo qualche scorribanda alla guida del ciclomotore su strade aperte al traffico fin dalla tenera età, con tanto di lavata di capo da parte dei Vigili Urbani, ma questo fa curriculum e contribuisce a formare il carattere.
Neanche quando, appena 16enne, per un fortuito caso della sorte, vinsi il primo premio della lotteria di paese che metteva in palio un ciclomotore, Malaguti se non ricordo male, fui attratto da idee di meccanica creativa sul mezzo, il mio pensiero era già rivolto alla Patente di guida ed alla mobilità che mi avrebbe consentito un veicolo a quattro ruote.
Grazie comunque per averci fatto ricordare quei tempi beati e spensierati.
Un saluto a Fabio ed a tutti i Monelli.
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JohnnyBravo
Messaggi: 868
Iscritto il: mercoledì 9 ottobre 2019, 22:50

Re: Un CINQUANTINO è per sempre

#3

Messaggio da JohnnyBravo »

L'inizio dell'era motoristica a 14 anni lo feci con un Garelli Gulp 3 marce, scarto di mio cugino che nel frattempo era passato alla Vespa 125 Primavera.
Non andava granché ma la sensazione di libertà che avevi girando per i paesi del circondario era impagabile, ti sentivi grande.
Senza contare la possibilità di conoscere e portare le prime morosine. La domenica con gli amici si girava tutto il pomeriggio tra i paesi a caccia. B-)
La vita è un viaggio, e allora perché non farlo in prima classe?
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