I viaggi di JohnnyBravo - Turchia 2006

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JohnnyBravo
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I viaggi di JohnnyBravo - Turchia 2006

#1

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Turchia 2006
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Quest’anno la nostra scelta cade sulla Turchia. Sono anni che ci pensiamo e questa è la volta buona. Il mese di Luglio è carico di lavoro per noi, così scegliamo di raggiungere la nostra meta via mare. Ci imbarchiamo ad Ancona e dopo quasi 2 giorni di navigazione approdiamo a Cesme. Per arrivarci attraversiamo lo stretto di Corinto che fino ad ora avevamo visto solo dall’alto, dai ponti...è bellissimo...le pareti che si stagliano così verticali ed altissime lungo i fianchi del traghetto...è spettacolare.
Arriviamo a Cesme alle 18 ma le lungaggini doganali ci trattengono fino alle 20, poi, finalmente, dopo 80 km di autostrada arriviamo a Izmir dove pernottiamo.
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Corinto

Le ferie iniziano per noi solo ora, lasciamo Izmir (Smirne) che ritroveremo alla fine del nostro viaggio ad anello e cominciamo a percorrere la strada costiera che ci porta verso nord. Il paesaggio è tutto ulivi e pomodori, il mare è meraviglioso. Raggiungiamo Pergamo e visitiamo lo splendido sito archeologico sotto un sole caldo ed un cielo che sarà azzurro per tutta la durata delle vacanze...in Turchia non esistono le nuvole...raggiungiamo anche il sito decentrato dell’Asklepion e ripartiamo. Ci concediamo una pausa in una bella spiaggia pubblica con bar, cabine, docce e servizi, ci tuffiamo in un mare bellissimo ma inaspettatamente gelido poi ripartiamo, raggiungiamo il sito archeologico di Troia e proseguiamo fino a Canakkale dove traghettiamo, e ci godiamo il tramonto sui Dardanelli, pernottiamo a Eceabat.
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La mattina costeggiamo il Mar di Marmara per Raggiungere Istanbul. Qui il paesaggio è totalmente diverso, siamo immersi nei girasoli, solo qualche campo di orzo ogni tanto interrompe questo giallo infinito...Ci vuole tutta la mattinata per raggiungere la periferia di Istanbul, poi inizia il bello....Capiamo subito che in superstrada vige la legge del più forte...I Turchi guidano e sorpassano indifferentemente a destra o sinistra senza curarsi di chi sopraggiunge da dietro, chi è davanti decide, senza curarsi di usare mai la freccia, e tu che arrivi li devi schivare, e poi suonano sempre e a prescindere...un Turco annienterebbe qualsiasi romano, napoletano o milanese abituato a tuffarsi nel traffico dell’ora di punta...e poi ci sono i loro pulmini strapieni di gente che ti si fermano davanti improvvisamente perchè sotto il cavalcavia c’è la fermata...arriviamo in centro alla città, a Sultanahmet, veramente sfiniti.
Ancora non ci siamo orientati che veniamo immediatamente inseguiti ed accalappiati da un vespista turco parlante Italiano, ci porta in un bell’albergo da amici suoi promettendoci una camera in pieno centro a soli 50 euro con colazione a buffet, ed alla fine è quello che otterremo, ma naturalmente non manca la contrattazione.
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Topkapi

Usciamo, attraversiamo la strada e ci troviamo di fronte alla Basilica Cisterna che è la prima cosa che scopriamo in questa splendida città, l’atmosfera di questo luogo è bellissima, una enorme cisterna romana con più di 300 colonne alte 8 metri che dall’acqua salgono a sorreggere le volte in mattoni ,valorizzata dalle luci soffuse e dalla musica che ci avvolge. Il tutto è nascosto sotto la piazza centrale.
Decidiamo di finire questa nostra prima giornata ad Istanbul con una passeggiata fino al Gran Bazar, un enorme mercato coperto di 200.000m quadrati brulicante di persone, colori, odori. Ci si può trovare veramente di tutto, tutti ti invitano ad entrare nel proprio negozio, non ce mai un attimo di tregua per i turisti. E’ immenso, ci si perde e inghiottiti da questa onda umana si percorrono chilometri avanti e indietro. Dopo una cenetta in un bel localino dove il cameriere ci consiglia specialità turche davvero ottime ci concediamo un meritato riposo.
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Gran Bazar

La mattina inizia nel migliore dei modi: colazione nella terrazza panoramica dell’albergo, la vista è splendida e comprende il Bosforo da una parte, S. Sofia e la Moschea Blu dall’altra...è la colazione in sè a cui proprio non ci abituiamo...pomodori, cetrioli, olive, uova sode, pane, miele, anguria e tè forte e caldissimo.
La nostra voglia di scoprire le bellezze di questa città viene saziata durante tutta la mattinata dal Palazzo del Topkapi, a dire il vero un insieme di palazzi e giardini ricchi in stili e decorazioni, ci armiamo di audioguida in italiano e perlustriamo questo posto per diverse ore, con i suoi tesori e l’harem.Quanto sfarzo in questo luogo, residenza dei sultani ottomani per quasi 400 anni.
Il pomeriggio lo dedichiamo alla visita di S.Sofia , basilica cristiana prima, simbolo dell’impero bizantino ma anche poi moschea. I famosissimi mosaici che vediamo qui li abbiamo già visti su molti libri di arte, ma come sempre dal vivo è tutta un’altra cosa.
La moschea blu è immensa, le cupole maestose, le vetrate lasciano entrare una calda luce, i minareti sono 6 ,questa moschea e quella della Mecca sono le uniche 2 al mondo ad avere 6 minareti.Visitiamo l’interno, l’esterno compresi i giardini e poco più in là la piazza che una volta era un ippodromo, l’obelisco di Teodosio, la colonna dei serpenti e la Fontana di Guglielmo II.
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Moschea Blu
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S. Sofia

La mattina in taxi raggiungiamo la torre di Galata, è alta quasi 70 metri. Il panorama è bellissimo su tutta la città , sul Corno d’oro e sul Bosforo. Foto di rito poi torniamo a piedi, perdendoci in stradine non turistiche, tra le caratteristiche case a sbalzo. Raggiungiamo ed attraversiamo il ponte di Galata per soffermarci poi nel mercato delle spezie. Il pomeriggio lo dedichiamo interamente ad una gita in battello sul Bosforo, sospesi tra Asia ed Europa con una guida che ,in italiano,ci illustra tutti i palazzi ed i monumenti che scorgiamo sulle rive.
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#2

Messaggio da JohnnyBravo »

Cappadocia
La mattina scegliamo di rinunciare al traffico terrificante del centro e così pure ad attraversare il ponte sul Bosforo ed in traghetto, in poco più di 15 minuti, raggiungiamo la parte Asiatica della città. Ci dirigiamo verso la Cappadocia. Tutta la giornata sotto un sole cocente, alcuni tratti di strada in salita sono lunghe file di camion dai motori roventi da superare a passo d’uomo, niente ombra, una sete furiosa che ci obbliga a bere un litro e mezzo di acqua ogni volta che ci fermiamo. Unico particolare curioso è che all’uscita dell’autostrada il casellante ci chiede se siamo italiani, al nostro SI esplode con un CAMPIONI DEL MONDOOOO!!!!! Ridendo continuiamo, poi rientriamo in autostrada dalla quale usciamo senza accorgerci, senza altri caselli...Facciamo tappa anche al lago salato Tuz e finalmente nel tardo pomeriggio arriviamo a Goreme, nel cuore della Cappadocia. La bellezza di questo posto è difficile da spiegare,quasi annoiati da chilometri di paesaggio sempre uguale, piatto ed arido, ci ritroviamo improvvisamente dopo una curva immersi in un’atmosfera e in un paesaggio da favola, la meraviglia è incontenibile, la velocità di crocera crolla in un attimo, lo sguardo non sa assolutamente dove posarsi, ma è ormai sera e noi dobbiamo cercare un posto per dormire, a malincuore non ci concediamo nemmeno un attimo di pausa e rimandiamo tutto a domani. Pernottiamo a Goreme con una cifra assolutamente ridicola e decidiamo di fermarci 3 notti.
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Lago salato
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Goreme

La mattina ci dirigiamo subito al Open Air Museum di Goreme, una vasta zona ricchissima di chiese rupestri, gemme incastonate nelle pareti di tufo, ricche di affreschi antichi, immerse in un paesaggio senza eguali. Veniamo avvicinati subito da Mehmet, una guida professionista che parla Italiano che si offre di accompagnarci alla scoperta di questo e di altri luoghi fantastici dispersi nei dintorni. Accettiamo e, con un’altra coppia di ragazzi italiani, seguiamo le spiegazioni di Mehmet. A mezzogiorno ci porta a mangiare la PIDE, tipica pizza turca farcita con carne trita e verdure, il posto è modesto, il prezzo davvero ridotto. Nel pomeriggio ci accompagna in una scuola statale dove le ragazze imparano a tessere i tappeti a mano. Lo stato turco, dopo il corso, fornisce a queste donne telaio e materiali per poter continuare il lavoro a casa, è un modo per combattere la disoccupazione ma anche per continuare nel tempo una tradizione antica di secoli. Ci fanno vedere anche come filano i bachi da seta, come tingono i materiali e ci spiegano come diversi disegni siano legati a diverse zone del paese. E’ tutto molto interessante. Raggiungiamo poi un punto panoramico sopra la Valle Dell’Amore, pinnacoli altissimi somiglianti ad enormi funghi si ergono sotto il nostro sguardo, è meraviglioso. La vista da qui è a perdita d’occhio. Al tramonto raggiungiamo un punto panoramico, Ortahisar Belediyesi, e davanti a noi ammiriamo una splendida tavolozza di colori, le colline di tufo si tingono di rosa, crema e somigliano sempre di più ad un immenso soffice tiramisù, il cielo si tinge di rosso e giallo, e poi ci sono i verdi ed i grigi che si confondono. E’ un quadro...La sera raggiungiamo lo storico caravanserraglio di Saruhan.Sulle vie delle carovane questi luoghi portavano cibo e conforto ad uomini ed animali. Questo è bellissimo, è del XIII secolo,restaurato negli anni ’80,con il suo tipico colore ocra dorato sembra fatto di sabbia, al suo interno assistiamo alla cerimonia mistica dei Dervisci Rotanti.
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Caravanserraglio

Ci concediamo mezza giornata di pausa poi, nel pomeriggio, percorriamo la strada che da Urgup va a Mustafapasha, ogni posto è incantevole e ci godiamo il panorama fino al tramonto, in questo momento magico ci troviamo nella “valle dei camini delle fate”, il tufo qui prende la forma di torri, guglie, piramidi e coni sormontati da blocchi di roccia dura. Pienamente soddisfatti rientriamo.
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Camini delle fate
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Uchisar

A malincuore lasciamo questo bellissimo posto, non senza vedere però Uchisar, un villaggio con un enorme picco di tufo scavato da decine di abitazioni.Si sale fino al castello posto sulla sommità di questo gigantesco groviera per godere dell’ennesima spettacolare veduta.
Proseguiamo fino alla città sotterranea di Kaimakli e la visitiamo ancora con l’aiuto di una guida in italiano. Ci racconta che in tutta la cappadocia le città sotterranee sono centinaia, scavate tra il VI e il X secolo. Questa si articola nel sottosuolo scendendo di ben 8 piani, 5 visitabili, ogni piano ha le sue abitazioni, una cucina, un lavatoio, dispense, il tutto unito da un intricatissimo sistema di cunicoli strettissimi e di sistemi di aerazione, il tutto difeso da un ingegnoso sistema di chiusura.
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Kaimakli

Raggiungiamo la valle di Peristrema : il fiume Melendiz scorre tra due altissime e scoscese pareti di roccia dentro le quali si trovano scavate antiche chiese rupestri, dall’alto delle gole ci godiamo il panorama poi scendiamo circa 400 scalini.......
Ripartiamo. Ci dirigiamo verso Sud, verso la Cilicia, ma lo facciamo senza consultare la cartina, solo guardando il sole, percorriamo così strade secondarie, siamo fuori da qualsiasi rotta turistica ma a noi piace così, ci ritroviamo immersi in un paesaggio rurale, un contadino scende dal suo trattore per aiutarci quando proprio non sappiamo più dove siamo e, in Turco e a gesti, riesce a metterci sulla giusta direzione… Il tempo qui sembra essersi fermato, molti contadini lavorano ancora tanto la terra a mano o con l’aiuto degli animali… Visitiamo il bellissimo Monastero di Nidge, complesso di edifici scavati a più piani nel tufo, poi ci portiamo verso Erdemli dove pernottiamo. Questo tratto della costa cilicia è probabilmente molto frequentato dal turismo locale, non mancano gli alberghi, le spiagge, ma i prezzi, riportati a noi, sono veramente ridicoli… il mare qui è pieno di tartarughe.
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Monastero di Nidge

La tappa di oggi è di trasferimento, ma si svelerà bellissima ed interminabile. Vogliamo raggiungere Side, ad occhio e croce dovrebbero essere circa 300 Km , il bello è che scegliamo di fare la costa per goderci il mare...La strada è un continuo susseguirsi di curve e di saliscendi, sale a picco sul mare poi si porta all’interno, tutto intorno è un’immensa pineta che lascia il posto solo a coltivazioni e serre...sono tutte palme da banana...fa molto caldo. I coltivatori espongono le loro bancarelle lungo la strada, ci fermiamo e ci sediamo a mangiare banane e fichi d’india, serviti già puliti, c’è anche chi cuoce enormi piadine...Il mare è smeraldino, ad un tratto scorgiamo la mole del castello di Mamure. Proseguiamo e, dopo aver superato la moderna e turistica Alanya, giungiamo a Side e ci fermiamo per qualche giorno.
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castello di Mamure

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JohnnyBravo
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#3

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Side
Quello che colpisce subito di Side è l’assoluta mescolanza tra antico e moderno: edifici greco-romani e bizantini sono completamente inglobati negli edifici nuovi e nel traffico, camminando lungo i marciapiedi si calpestano mosaici che dovevano essere stati bellissimi, ci si può sedere ovunque su una colonna o su un capitello. Tutto il patrimonio archeologico qui corre sicuramente grossi rischi. Sulla spiaggia le spoglie di due templi greco-romani sono affiancati dall’entrata di una discoteca, immersi nei tavolini di bar e ristoranti. Per noi è pura follia, è come se uno pensasse di aprire un fast-food nel foro romano a Roma... Solo una parte del patrimonio è protetta, come il Teatro romano, l’Agorà, c’è un bellissimo museo, ma molto è lasciato al traffico o alle sterpaglie...E’ davvero molto particolare ed affascinante.
La sera la vita di Side è vivace di locali, negozi, musica e bancarelle, la cittadina è completamente illuminata e quello che è bello di giorno la sera è ancora più affascinante...Anche la spiaggia è viva di suoni e spettacoli...
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Side

In questo giorno dedicato completamente al relax scopriamo che il mare non è solo bellissimo ma anche caldissimo, sembra di tuffarsi in una vasca da bagno , non verrebbe mai la voglia di uscire.
Questa è una zona molto frequentata dal turismo nord-europeo. I negozi sono prevalentemente di oreficeria ed abbigliamento.
Lasciamo Side un po’ di malavoglia e proseguiamo lungo la costa fino a Cirali, qui di stranieri non ne esistono, capirsi è un po’ un’impresa, ma poi riusciamo a ben sistemarci in un alberghetto dove uno dei figli del gestore parla un po’ di Inglese. Il pomeriggio lo trascorriamo nell’affollatissima spiaggia dell’Olimpo dal mare trasparente. La sera ci preparano un’ottima cenetta turca e poi...ci apprestiamo a fare l’escursione per la quale siamo giunti fino a qui: la visita alle Chimere. E’ un’escursione notturna, ci si va con il buio, armati di torcia e di scarpe comode. Ci si deve arrampicare sulla montagna per circa un kilometro, lungo un sentiero sterrato ben tenuto ma senza illuminazione, a tratti è a gradoni. Ne vale sicuramente la pena: si approda in un paesaggio surreale, fiammelle eterne, alimentate da sfiati di metano, escono dalle crepe della terra, lingue di fuoco che non si esauriscono mai sembrano creare un luogo dai rituali antichi ed eterni.
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Cirali

Lasciamo Cirali per tornare nella caotica Antalya, che attraversiamo velocemente, e prendiamo la via verso Pamukkale, verso l’interno. Il caldo è intenso e proprio non resistiamo dal fermarci in una delle numerosissime bancarelle di angurie...L’ospitalissimo omino ci fa sedere e ci porta un’intera anguria già pulita e tagliata a fette, non ne avanza nemmeno un pezzettino, lo ringraziamo, scattiamo una foto ricordo, e lui ci chiede 1 Euro.
In serata arriviamo a Pamukkale, al primo semaforo un ragazzo ci ferma e ci offre una camera di albergo a prezzo modico...accettiamo e ci troviamo in effetti bene.
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La giornata è completamente dedicata alla visita di Pamukkale ed al suo fantastico “castello di cotone”. Qui sorgenti termali di acque calcaree, a 35°C, nel corso dei secoli hanno formato una serie di vasche naturali sul fianco di una collina, bianche come la neve, l’acqua scende scorrendo da una vasca all’altra e vi sono anche cascate pietrificate di lucenti stalattiti. Con il sole questo posto diventa abbagliante ed è impossibile rimanere senza occhiali scuri.La visita si fa rigorosamente a piedi nudi, anche il bagno è piacevolissimo. Ma Pamukkale conserva anche uno stupendo sito archeologico con tanto di museo, monumenti di epoca greco-romana, un teatro, vestigia bizantine ed una vasta necropoli con più di 1200 tombe.
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Pamukkale

Decidiamo di dedicare qualche giorno al mare ed al riposo così, superata Aydin, ci portiamo verso Kusadasi. Qui riposiamo, la spiaggia è ben attrezzata ed il lungomare pieno di localini, ci si sta proprio bene, inoltre da qui si può partire per escursioni giornaliere ai siti archeologici di Priene, Mileto e Didyma.
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Mileto

Lasciamo Kusadasi per portarci verso Cesme, il nostro viaggio è quasi finito, ma la tappa d’obbligo lungo la strada è Efeso. Questo è sicuramente il sito archeologico più esteso e meglio conservato che abbiamo incontrato, ma è anche quello maggiormente sfruttato dal turismo, ci sono orde di turisti che affollano ogni angolo. Nulla però toglie l’incanto e la magia da questo luogo : camminiamo per ore sotto il sole caldissimo e ci gustiamo soprattutto la bellissima Biblioteca di Celso, il Teatro, le terme, i lunghi viali lastricati, le botteghe, le fontane, le case piene di affreschi e mosaici dei ricchi signori, ma non dimentichiamo la Chiesa di Maria Vergine e la sua casa.
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Efeso

Completamente appagati continuiamo il nostro ritorno verso Cesme. Decidiamo di trascorrere i nostri ultimi giorni di vacanza sulla costa, in una penisola che si estende per circa 80 Km a nord di Cesme, percorriamo il lato Est, la strada è tutta curve, a picco sul mare, ricca di scorci mozzafiato sull’acqua cristallina . Ci fermiamo a Karaburun. Qui si che nessuno parla inglese, non sappiamo proprio come comunicare con i gestori dell’albergo, qui i turisti sono esclusivamente Turchi. Alla fine la ragazza della reception telefona ad un suo amico che parla inglese che ci fa da tramite. Il mare è davvero bello ma anche gelido. Il paesino è tipico di pescatori, il mercato affollatissimo. In albergo conosciamo un ragazzo Turco che vive in Francia e finalmente riusciamo a scambiare qualche chiacchera con qualcuno. Andando via percorriamo la penisola lungo il lato occidentale e da questa parte il paesaggio è quasi lunare, piatto, brullo e grigiastro. Arriviamo a Cesme e chiudiamo l’anello del nostro viaggio. Anche questa cittadina balneare non è affatto male, è vivace, affollata e ben attrezzata per i turisti, il mare è bello, ma per noi è ora di tornare a casa....beh, arrivederci Turchia, e grazie per l’ospitalità.

Arianna e Remo, Turchia 2006
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Filarete
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Re: I viaggi di JohnnyBravo - Turchia 2006

#4

Messaggio da Filarete »

Grazie delle belle immagini e del "diario di bordo"...

Ad Arianna e te la trasmissione "Il Kilimangiaro" fa un baffo... :-) ;-)
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Adriano
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Re: I viaggi di JohnnyBravo - Turchia 2006

#5

Messaggio da Adriano »

Che belle foto e quanti ricordi! Praticamente tutti posti che abbiamo visto in tre viaggi, nel 1984, 1985 (con la coda siriana) e al principio degli anni novanta. Unico vantaggio, per noi, che la Turchia degli anni duemila non è più quella degli anni ‘80, quindi quando parli di prezzi di pernottamento ridicoli, non sai quanto lo fossero davvero vent’anni prima. Comunque la Turchia è un posto fantastico, certo le distanze sono enormi e avendola percorsa da ovest a est e da nord a sud mi rendo conto che gli enormi tempi che un viaggio richiedeva (sempre almeno un mese) erano più che giustificati. Una volta pure noi abbiamo usato la nave da Ancona a Smirne. Un bagno di ricordi, grazie!
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Re: I viaggi di JohnnyBravo - Turchia 2006

#6

Messaggio da JohnnyBravo »

Filarete ha scritto: sabato 2 maggio 2020, 16:47 Grazie delle belle immagini e del "diario di bordo"...
Ad Arianna e te la trasmissione "Il Kilimangiaro" fa un baffo... :-) ;-)
Grazie Francesco, di immagini ce ne sarebbero molte altre ma ho dovuto mettere le più rappresentative.
Pensa che ai tempi al Kilimangiaro invitavano gente comune che descriveva i loro viaggi e Arianna ci voleva andare, fui io a non volere. :D

Adriano ha scritto: sabato 2 maggio 2020, 18:25 Che belle foto e quanti ricordi! Praticamente tutti posti che abbiamo visto in tre viaggi, nel 1984, 1985 (con la coda siriana) e al principio degli anni novanta. Unico vantaggio, per noi, che la Turchia degli anni duemila non è più quella degli anni ‘80, quindi quando parli di prezzi di pernottamento ridicoli, non sai quanto lo fossero davvero vent’anni prima. Comunque la Turchia è un posto fantastico, certo le distanze sono enormi e avendola percorsa da ovest a est e da nord a sud mi rendo conto che gli enormi tempi che un viaggio richiedeva (sempre almeno un mese) erano più che giustificati. Una volta pure noi abbiamo usato la nave da Ancona a Smirne. Un bagno di ricordi, grazie!
Mi fa piacere Adriano, in Turchia mi sono trovato benissimo con la gente ed è uno dei posti in cui tornerei volentieri, e io di solito non torno due volte nello stesso posto.
Purtroppo quando si lavora si hanno i giorni contati in vacanza, allora mi sarebbe piaciuto allungare il viaggio e arrivare fino ad Aleppo in Siria ma i tempi erano già stretti per la Turchia...
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Re: I viaggi di JohnnyBravo - Turchia 2006

#7

Messaggio da Filarete »

Dovevi dare retta ad Arianna!

Sarebbe stata un'esperienza particolare (e non da tutti)… le donne, quasi sempre, hanno una marcia in più... :-) ;-)
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Re: I viaggi di JohnnyBravo - Turchia 2006

#8

Messaggio da Adriano »

Quando ci andai io, nel 1985, ottenere il visto d’ingresso in Siria, per viaggiatori autonomi, non in gruppo con agenzie ecc., non era uno scherzo, richiese mesi, con davanti il muro di gomma dell’ambasciata siriana di Roma, dove le attese erano la regola fissa e i rinvii la norma. Me la ricordo come un’impresa estenuante. Non so quali fossero le regole al tempo del viaggio in Turchia di JB, probabilmente ammorbidite. Di sicuro comunque non era una faccenda da risolvere in frontiera, dove pure col visto sul passaporto il passaggio richiedeva ore. Negli anni 80/90 i paesi del MO non è che fossero tanto aperti al turismo, soprattutto a quello di singoli, a parte laTurchia che era tradizionalmente un paese ponte tra oriente e occidente. Ma già passare dalla Turchia ad un isola greca e viceversa me lo ricordo come un incubo burocratico. E si trattava di una faccenda assai innocua: eravamo a Kas (costa turca) e volevamo andare a vedere Kastellorizo https://it.wikipedia.org/wiki/Castelrosso_(Grecia) che è di fronte, a poche miglia di mare, l’isola in cui avevano girato Mediterraneo, film cult per la mia generazione. Il viaggio che, tra andata e ritorno si svolse in una giornata, fu un delirio burocratico, la riconsegna dei passaporti riuscimmo a ottenerla a serata avanzata. Evidentemente una gita in un isola con 400 abitanti poteva essere motivo di attività spionistiche...
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Re: I viaggi di JohnnyBravo - Turchia 2006

#9

Messaggio da JohnnyBravo »

Filarete ha scritto: domenica 3 maggio 2020, 14:05 Dovevi dare retta ad Arianna!
Sarebbe stata un'esperienza particolare (e non da tutti)… le donne, quasi sempre, hanno una marcia in più... :-) ;-)
E' che il Kilimangiaro si registrava a Napoli e poi volevano riprese fatte con videocamere semiprofessionali.
Ho rinunciato.

Adriano ha scritto: lunedì 4 maggio 2020, 16:21 Quando ci andai io, nel 1985, ottenere il visto d’ingresso in Siria, per viaggiatori autonomi, non in gruppo con agenzie ecc., non era uno scherzo, richiese mesi, con davanti il muro di gomma dell’ambasciata siriana di Roma, dove le attese erano la regola fissa e i rinvii la norma. Me la ricordo come un’impresa estenuante. Non so quali fossero le regole al tempo del viaggio in Turchia di JB, probabilmente ammorbidite. Di sicuro comunque non era una faccenda da risolvere in frontiera, dove pure col visto sul passaporto il passaggio richiedeva ore.
Non so se fosse stato diverso, alla fine non ci ho neanche provato a richiedere il visto.
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