Macchine da "ricchi e/o poveri"...

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Filarete
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Macchine da "ricchi e/o poveri"...

#1

Messaggio da Filarete »

Oggi ho voglia di scherzare ed ho intitolato questo nuovo argomento con una frase un po' "provocatoria"... :-) ma l'intenzione (seria) è di analizzare (sempre che le tabelle Istat che si trovano in rete non siano fasulle) il valore attuale in euro di quanto sborsato dall'acquirente di un modello prestigioso (e non) negli anni '50 '60 e '70...

Per ora ho attenzionato due modelli di cui si è scritto sul forum ultimamente poi col tempo amplierò la "gamma"...


1) La Sprint 1900 di cui GIGI sta facendo uno splendido restauro era nel 1952 a listino a 3.240.000 lire

2) La montreal nel 1971 ne costava 5.700.000

Secondo quanto trovato in un sito (apparentemente serio) bisogna moltiplicare la cifra in lire per un coefficiente stabilito anno per anno poi dividere il risultato per 1936,27 (il valore dell'euro) e si ottiene la cifra corrispondente a quanto si dovrebbe pagare oggi l'auto in oggetto.

Tralascio le operazioni aritmetiche e posto i risultati...

La 1900 di Touring costerebbe 54.200 euro, il V8 di Arese 50.312 euro

Se pensiamo ai contenuti delle due vetture e cosa compriamo adesso con 50.000 euro… si possono fare tante riflessioni...
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JohnnyBravo
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Re: Macchine da "ricchi e/o poveri"...

#2

Messaggio da JohnnyBravo »

Per avere un paragone bisognerebbe sapere quanto guadagnava un lavoratore in media e vedere quanti mesi occorrevano per acquistare l'auto in questione.
La vita è un viaggio, e allora perché non farlo in prima classe?
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Filarete
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Re: Macchine da "ricchi e/o poveri"...

#3

Messaggio da Filarete »

Qua ci può venire in aiuto Adriano…

io ricordo di aver letto che quando uscì la Panda nel 1980 ci volevano dieci stipendi (medi) di un operaio italiano e quando è uscito l'ultimo modello ne bastavano sette…quindi meno.
Altra cosa. Va considerato pure il salto di qualità che ha fatto il prodotto in trentacinque anni.
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Adriano
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Re: Macchine da "ricchi e/o poveri"...

#4

Messaggio da Adriano »

Secondo me la faccenda è ardua perché abbiamo avuto anni con inflazione e due cifre e in quel periodo la dinamica di tutti i fattori era in movimento continuo e molto accelerato. Ormai siamo pure molto lontani da quei periodi, anche per tipologia di consumo: negli anni '80 nessun padre di famiglia con due figli doveva pagare 4 telefonini, più il wifi di casa, più Sky e altre faccende oggi a quanto pare assolutamente basilari. Quindi consumi molto più ridotti in certe aree e paragoni difficilissimi. Anche la spesa alimentare era stratificata diversamente, il costo degli immobili era diverso, in proporzione.

Secondo me al massimo si potrebbe esaminare un aspetto molto specifico e circostanziato che però comunque richiederebbe uno studio molto approfondito e non è detto che poi i risultati rendano realmente la situazione quale allora veniva percepita.

Studi di questo genere, per quanto seri, sono sempre più simili a ipotesi che a dati oggettivi.
Più la vita cambia più diventa difficile. Mi sono imbattuto spesso in analisi sul potere d'acquisto della classe media in Francia a metà Settecento, ebbene, per quanto le analisi fossero estremamente accurate, i risultati cui si perveniva erano diversissimi. Perché era proprio il tipo di consumi che era diverso, in più allora le differenze di classe erano fortissime e influivano molto sul tipo di consumi.

Ecco l'unica cosa che si è semplificata è che con consumi massificati e un certo "livellamento" degli stessi, almeno nel grande calderone attuale qualficabile classe media, è diventato meno arduo operare queste ricostruzioni ma è sempre di questo che si tratta: di cercare di reinterpretare situazioni fra loro diversissime.

Problema complesso, non so se ho correttamente interpretato il pensiero di Francesco. Del resto lo stesso "paniere" ISTAT viene continuamente aggiornato ed entrano prodotti prima non presenti e, a quanto pare, tenerlo aggiornato non è facile.
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Cecchi71
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Re: Macchine da "ricchi e/o poveri"...

#5

Messaggio da Cecchi71 »

Calcolando poi che con l'entrata dell'euro tutto è raddoppiato o quasi, anomalia prettamente italica :->>
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Filarete
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Re: Macchine da "ricchi e/o poveri"...

#6

Messaggio da Filarete »

Ad Adriano. Il problema è molto complesso. Concordo.

Pensavo tu fossi in possesso di tabelle Istat riguardanti lo stipendio medio di un operaio e/o di un impiegato dal '46 ad oggi.

Questo per rispondere alla domanda di Remo. "Quanti salari avrebbe dovuto sborsare un operaio nel 1952 per acquistare nuova la 1900 che sta restaurando GIGI?"

E quante mensilità avrebbe dovuto spendere un operaio nel 1970 se avesse voluto comprare una montreal nuova?

Poi è chiaro che si parla di cosa teorica perché nessun operaio aveva in testa nei primi anni cinquanta di comprarsi una 1900 css e neppure nel 1970 di mettersi in garage una montreal… ma era solo per vedere se si poteva fare un confronto con oggi… es. se con lo stesso numero di stipendi accantonati ci saltava fuori una Giulia oppure no.

Se sì volevo arrivare a dimostrare che con la stessa cifra negli anni cinquanta eri in una elite, nel settanta facevi parte di un ristretto club di 4000 persone ... nel 2017 eri il possessore di una bella macchina ( molto più accessoriata della 1900 e della montreal ovviamente) ma facevi parte della "massa" nulla di più…
Attualmente nessuno vedendo passare un signore con una Giulia Turbodiesel pensa che stia transitando un "ricco"...non so se sono riuscito a spiegarmi bene...
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rocav
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Re: Macchine da "ricchi e/o poveri"...

#7

Messaggio da rocav »

Ti faccio il mio esempio personale: nel 1969 andai a lavorare in Pirelli, impiegato di 2° categoria, stipendio circa 125.000 mensili, che poi con le trasferte arrivava a circa 180.000 ed era un buon stipendio.
Acquistai con uno sforzo la 128, costava un milione e 15.000 lire, desideravo la Giulia, come quasi tutti i miei colleghi più anziani, ma costava più di un milione e seicento mila lire, e non me la potevo permettere.
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Adriano
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Re: Macchine da "ricchi e/o poveri"...

#8

Messaggio da Adriano »

Francesco quelle tabelle con internet si trovano abbastanza facilmente, come ormai quasi ogni dato possibile e immaginabile.
Volevo solo dire che il dato semplice: "quanti stipendi…" è senz'altro interessante, come ci spiega Roberto, ma non dice tutto. Perché nel frattempo molte cose sono cambiate e magari si salta il pranzo ma il telefonino si paga. Come dire che i consumi sono mutati nella loro composizione e percezione. Può darsi benissimo che ci si possano permettere certe cose ma che non abbiano più l'appeal che aveva la Giulia per Roberto ai tempi. O viceversa altre cose abbiano un appeal irresistibile.

Pure la platea di quelli che hanno accesso a determinati consumi cambia costantemente. Il mondo del 1969 è ormai ad anni luce di distanza da noi. Tra l'altro pure il numero di quelli che possono contare su uno stipendio fisso e sicuro è cambiato. Ai tempi chi stava in banca era in una botte di ferro e poteva spendere con una certa tranquillità, oggi no. Quindi magari ci si poteva imbarcare in acquisti importanti con più certezze di oggi. Di conseguenza una macchina che supera determinati livelli diventa fuori portata anche dal punto di vista della prudenza. Invece un'altra che ha caratteristiche che un tempo la qualificavano come oggetto di gran lusso da gran signori è alla portata come listino di un rilevante numero di soggetti.

Comunque, a prescindere dalle analisi socioeconomiche, l'esempio di Roberto quadra: la macchina "media", ipotizzando uno stipendio aggiornato di 2.500€, equivale a 21k (8,4 mensilità base), quella "bella" a 32k . Poco ci manca che entrambe, se in perfetto stato d'origine e conservate sotto vuoto, abbiano mantenuto il valore reale di partenza, soprattutto la Giulia….
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