50 Montreal per i 50 anni della Montreal

1970 - 1977
Avatar utente
Portello
Messaggi: 212
Iscritto il: lunedì 14 ottobre 2019, 21:27

Re: 50 Montreal per i 50 anni della Montreal

#61

Messaggio da Portello »

Ciao RossoCorsa.
Da parte nostra facciamo quello che possiamo: ci muoviamo il meno possibile, indossiamo le mascherina e i guanti e stiamo a distanza gli uni dagli altri.
Capisco che il personale medico sta dando molto di più.
Quando tutto sarà passato ci incontreremo in un NR. Faremo foto, ci stringeremo la mano, parleremo degli acciacchi e dei guai che ci procurano le nostre Monelle e ci rideremo sopra.
Mangeremo anche tanto, perché questo capita tra appassionati.

Forza, perché andrà tutto bene!
______
Portello
rocav
Messaggi: 120
Iscritto il: domenica 13 ottobre 2019, 21:19

Re: 50 Montreal per i 50 anni della Montreal

#62

Messaggio da rocav »

scrambler ha scritto: venerdì 13 marzo 2020, 18:40 La più bella divagazione di sempre….. grazie di tutto, perché tutto non è sempre dovuto..
Fabio Scrambler
Ora aspettiamo le parole del nostro decano e padre spirituale, nonché gran maestro di divagazione. :-)
Avatar utente
Filarete
Messaggi: 1265
Iscritto il: giovedì 10 ottobre 2019, 12:18

Re: 50 Montreal per i 50 anni della Montreal

#63

Messaggio da Filarete »

Roberto... ho notato la stessa cosa. Il silenzio del "senatore" che negli ultimi giorni (cosa inusuale) non si è fatto vivo sul forum fa "rumore", fa pensare…
Probabilmente, però, sarà intervenuto su altre "piattaforme"... che né te né io frequentiamo... ;-)
"All' Alfa sanno fare i guanti alle mosche". E. Ferrari
rocav
Messaggi: 120
Iscritto il: domenica 13 ottobre 2019, 21:19

Re: 50 Montreal per i 50 anni della Montreal

#64

Messaggio da rocav »

ho sentito Adriano, nessun allarme.
Avatar utente
Filarete
Messaggi: 1265
Iscritto il: giovedì 10 ottobre 2019, 12:18

Re: 50 Montreal per i 50 anni della Montreal

#65

Messaggio da Filarete »

Bene...
"All' Alfa sanno fare i guanti alle mosche". E. Ferrari
Avatar utente
Adriano
Messaggi: 605
Iscritto il: mercoledì 9 ottobre 2019, 13:29

Re: 50 Montreal per i 50 anni della Montreal

#66

Messaggio da Adriano »

Vi ringrazio per la premura. Ho sentito Roberto e rassicuro tutti. Come si sa l'erba cattiva.... Dunque effettivamente nelle ultime due settimane non ho partecipato, perché assorbito dalla spirale degli eventi e quindi in continuo contatto con gli amici, sul gruppo whatsapp, coi messaggi che consentivano di seguire l'incalzare degli eventi, sempre più drammatici. Il forum è più riflessivo e adatto a considerazioni e divagazioni. Ma per me è stata una specie di Pearl Harbour che osservavo non credendo ai miei occhi. Con un'evoluzione, anche nei comportamenti umani, veramente impressionante. Dall'ottimismo si è passati al terrore: vedi la gente che si aggira guardinga e al primo colpo di tosse trasale. Quindi pressato dagli eventi, mi sono rifugiato nella continuità, minuto per minuto, del gruppo perché mi sentivo più rassicurato e confortato dalla presenza di amici carissimi.

Tenete pure conto che non è facile sentirsi continuamente nominare, come categoria anagrafica, in modo quasi residuale, come quei tali che possono pure rimanere fuori dall'assistenza tanto.... la loro strada già l'hanno fatta. Oppure vedere le 11 pagine di negrologi dell'Eco di Bergamo in cui i miei coetanei, di una intera generazione, sono stati cancellati dalla sera alla mattina. Insomma una serie di motivazioni che penso giustifichino la mia assenza.

Quindi innanzitutto, al rientro, comincio col ringraziare il valoroso RossoCorsa perché il coraggio non è scontato, è qualcosa che uno deve tirare fuori dal profondo del cuore perché anche i soldati, che per mestiere devono mettere in conto di cadere, possono avere i loro momenti di panico. E rimanere fermi, continuando a servire, come se nulla fosse, richiede veramente doti non comuni. Quindi non potendo esprimere il mio ringraziamento e la mia più profonda ammirazione a tutti, lo faccio con RossoCorsa che abbraccio virtualmente, anche a nome della categoria dei "rottamabili".

Come ho già fatto sul gruppo, esprimo anche qui i miei dubbi circa la risolvibilità della situazione. Non sono affatto ottimista e, anche se non sono medico, e nemmeno virologo, come reclama Francesco, ho l'impressione che oltre ai tecnici della materia, in queste faccende, entrino in gioco anche altri osservatori, cioè gli analisti che sulla base dei dati sono in grado di capire il trend e predire gli sviluppi e anche gli storici perché la storia dell'umanità è costellata di precedenti pandemie.

Per cui, osservando la storia, non è facile essere ottimisti. È una sensazione errata pensare che, con i progressi intervenuti grazie alla ricerca, oggi ci si trovi in una situazione migliore del secolo scorso quando apparse la cosiddetta "Spagnola" che poi non proveniva dalla Spagna ma da dove provengono da sempre le epidemie: dall'Asia. Come la successiva "Asiatica" del 1957 che ricordo bene perché se la prese mia nonna che si salvò a stento.

Se andate a vedere le voci su wiki delle due pandemie, sopratutto la prima, troverete singolari coincidenze con quella attuale. Parliamo, nel caso della Spagnola, di una patologia che coinvolse 500 milioni di persone, cioè un quarto della popolazione mondiale e uccise 50 milioni di persone. L'Asiatica ne uccise "solo" due milioni. Ora, come dicevo sopra, malgrado i progressi, ad oggi ci troviamo nella medesima situazione, dal punto di vista del vaccino, che non c'è e non ci sarà ancora per parecchio. Sulla prevenzione c'è differenza perché, rispetto ad allora, stiamo mettendo in campo sistemi di compartimentazione allora inesistenti. Anche le terapie sono molto diverse perché ci sono alcuni farmaci, più o meno sperimentali, che possono aiutare e macchine che consentono di ventilare, sopperendo meccanicamente all'insufficienza respiratoria.

Ma secondo me tutto questo non è sufficiente in quanto la compartimentazione non può essere protratta indefinitamente - non è che si può bloccare il sistema produttivo all'infinito - e con l'aumentare dei casi anche le possibilità di soccorso mano a mano si esauriscono. Se consultate le voci che ho indicato sopra troverete foto di ospedali da campo allestiti per l'occasione e altri fabbricati, come le palestre, trasformati in ospedali. Quindi situazione analoga a quella odierna della Lombardia. Invece mi pare giusta la proposta di Massimo Galli (Sacco) di sottoporre al tampone più gente possibile, soprattutto gli asintomatici, perché è l'unico modo possibile per accertare il reale numero di infettati su cui ragionare.

So bene che queste affermazioni possono dispiacere ma, se guardiamo la storia, la possibilità che la situazione vada fuori controllo esiste. Ovviamente ci sono anche delle possibilità diverse, che ad esempio con l'aumento della temperatura il virus non sopravviva ma potrebbe immergersi e rispuntare periodicamente con la stagione fredda. È pure accaduto che i virus abbiano comportamenti strani e imprevedibili, si attenuino senza apparente motivo e cose del genere. Anche in questo caso ad esempio il fatto che i bambini siano poco o niente colpiti non è stato ancora spiegato con certezza, forse è dovuto a una sorta di copertura, indotta dalle vaccinazioni obbligatorie (riflettano i no vax). Anche le donne sembra che siano meno colpite, come in generale le persone più giovani d'età.

Quindi mi sono limitato solo ad osservare gli eventi, alla luce della storia, cosa che possono fare tutti. Sul gruppo whatsapp ho fatto pure il paragone, dal punto di vista epidemiologico, con il vaiolo. Ovviamente non sono in grado di paragonare fra loro le due patologie. Ebbene il vaiolo nel Settecento in Europa faceva, sembra, 400.000 vittime ogni anno, dato che se rapportato alla popolazione dell'epoca è un numero enorme. Non c'erano vaccinazioni nè cure. Peraltro non ci sono nemmeno oggi, per cui se riapparisse non ci resterebbe che ricorrere ai farmaci antivirali attuali che non poterono essere sperimentati perché all'epoca della eradicazione del vaiolo non esistevano. Quindi come fu eliminato? Con il vaccino che fu "copiato" alla fine del Settecento da alcune pratiche cui ricorrevano in India e che si dimostrarono efficaci. Furono osservate in India da Lady Montagu e portate in Inghilterra dove furono perfezionate per giungere a un vaccino da praticare universalmente. Ebbene questa operazione che fece scomparire il vaiolo durò, con campagne sempre più vaste di vaccinazione (c'erano anche allora i no vax) la bellezza di circa 180 anni. L'eradicazione totale terminò nel 1975. Infatti oggi non ci si vaccina più. Aggiungo, tanto per la cronaca, che il vaiolo non prevedeva i portatori sani, il che era un bel vantaggio perché solo chi aveva sintomi diffondeva la malattia. Nel caso attuale invece gli asintomatici esistono, il che complica non poco la faccenda.

Quindi, da questa analisi, si ricava che le probabilità che non si risolva il problema, purtroppo esistono e pure RossoCorsa vi faceva riferimento. Gli inglesi stanno più o meno, per ora, sostenendo questo ma probabilmente saranno costretti a recedere sotto la pressione popolare. Se il virus non scompare con l'arrivo del caldo, ma tiene duro o ricompare, il sistema sanitario imploderà e si ripeterà la vicenda della Spagnola. Anche perché a un certo punto il sistema economico, che era già più o meno in crisi, non potrà reggere il "fuorigiri" troppo a lungo.

Ovviamente, come ho detto, la possibilità che le cose cambino, che si scopra un vaccino appropriato (che però dovrà essere prodotto in decine di milioni di dosi, distribuito e applicato ad ognuno) esistono. Ma tutto questo richiederà molto tempo. Possono saltar fuori farmaci che aiutino nelle terapie ma sempre attraverso il sistema sanitario bisogna passare e con i numeri attuali non so se sarà possibile.

Insomma spero, come tutti, che la faccenda si possa risolvere, per caso o per la combinazione di molti fattori, in particolare, appartenendo alla categoria dei più probabili partenti, ci spero doppiamente. Però mettiamo in conto una guerra a lungo termine che ci costringa a ripensare le nostre vite ma anche a viverle. Come facevano nel Settecento: sapevano di essere a rischio ma vivevano e non era questione di risorse economiche perché fu quasi sterminata la famiglia reale francese, infatti i primi esperimenti di vaccinazione furono praticati lì.

Concludo con un augurio, lo stesso di RossoCorsa, che ce la si possa fare perché, come ha detto pure lui, fare l'uccello del malaugurio non è divertente né popolare. Ma una riflessione dobbiamo farla tutti, perché gli strateghi sono quei tali che prevedono tutte le possibilità, pur augurandosi che alcune non si presentino, ma se accadesse hanno già pensato a come regolarsi.
“Certe volte mi chiedo che cosa stiamo aspettando” Silenzio “Che sia troppo tardi, Madame”
Avatar utente
RossoCorsa
Messaggi: 51
Iscritto il: giovedì 10 ottobre 2019, 13:57

Re: 50 Montreal per i 50 anni della Montreal

#67

Messaggio da RossoCorsa »

Grazie a tutti per il caloroso sostegno, mi da tanta forza. =D>
Vi abbraccio tutti (senza Covid)
Antonio
La vita è una bella corsa, in Alfa è ancora meglio!!!
Avatar utente
fred faster
Messaggi: 684
Iscritto il: giovedì 10 ottobre 2019, 17:31

Re: 50 Montreal per i 50 anni della Montreal

#68

Messaggio da fred faster »

Ragazzi mi ero perso le ultime della discussione ma rimedio adesso. Ho la fortuna di conoscere Antonio di persona e vi devo dire che emana bontà.. ti abbraccio frate', fatti coraggio che serve per passare la nottata. A me piacerebbe tornare in stabilimento, nelle retrovie a fabbricare munizioni disinfettanti, ma il protocollo aziende mi costringe ad una settimana di stop, pazienza, combatterò da casa... ci si ribecca, teniamoci su e diamoci da fare. Noi col virus Alfa non ci possiamo far abbattere da un concorrente asiatico... forza !
Saluti,
Fred
Avatar utente
JohnnyBravo
Messaggi: 869
Iscritto il: mercoledì 9 ottobre 2019, 22:50

Re: 50 Montreal per i 50 anni della Montreal

#69

Messaggio da JohnnyBravo »

Riprendiamo il discorso lasciato a metà...

per info e iscrizioni: https://www.1co.it/50montreal/
50monti93.JPG
50monti93.JPG (43.94 KiB) Visto 408 volte
La vita è un viaggio, e allora perché non farlo in prima classe?
Avatar utente
ChiTZ
Messaggi: 103
Iscritto il: venerdì 11 ottobre 2019, 0:12

Re: 50 Montreal per i 50 anni della Montreal

#70

Messaggio da ChiTZ »

Iscrizione effettuata per mio padre... e molto probabilmente ci sarò pure io al seguito! :)) :)) :))

Ci sarebbe la proclamazione in Svizzera proprio quel fine settimana, ed ero molto triste di perdermi il raduno. La proclamazione è però un evento terribilmente noioso in condizioni normali, quest'anno viene spalmato su due giorni e spolpato di partecipanti causa Covid. Ci sarei andato per salutare alcuni amici, ma sono sicuro di poterli vedere in seguito. Perdersi questo raduno sarebbe un gran peccato, e partecipandovi avrò finalmente modo di conoscere qualcun altro di voi. Chissà, magari entro pure nell'albo del TUSM! ;-)

Dunque una Montreal arancione si metterà in viaggio da Udine di prima mattina di sabato. Probabilmente viaggeremo con coppia di Alfa: io mi muovo con lo Junior, che lascerò fermo durante il raduno, per poi proseguire dopo il fine settimana oltre le Alpi.

Molto entusiasta di esserci, mio padre Mattia ci sarà di sicuro. Un saluto, e grazie intanto!
Rispondi