I viaggi di JhonnyBravo - Russia 2004
Inviato: martedì 7 aprile 2020, 16:18
Considerato che è un periodo dove ho più tempo libero del solito stavo dando una scartabellata al mio PC per sistemare file e cartelle, ordinare foto ecc.
Ho ritrovato alcuni resoconti di viaggi scritti da mia moglie quando eravamo ancora motociclisti, anzi mototuristi, finché in famiglia siamo stati in due abbiamo sempre fatto le nostre vacanze in moto.
Li avevamo scritti e pubblicati quando eravamo iscritti a forum motociclistici, li ripropongo qui sperando di fare cosa gradita a qualcuno che non sa come passare qualche minuto.
Parto con quello del 2004 destinazione Russia.
Finalmente Russia !!! Il 31 luglio 2004 è la data tanto attesa. Per noi la sveglia è prestissimo, alle 4.00. Usciamo di casa alle 5.00 per essere puntualissimi a Tarvisio alle 9.00. Arrivati all’area di sosta incontriamo subito Daniela dello staff che da buona chioccia raccatta ogni motociclista che arriva alla spicciolata, indirizzandolo al furgone : ed è subito gruppo. Siamo 21 partecipanti su 14 moto+1 moto staff con il tourleader Max e l’interprete Loreta + 1 Furgone staff con Gigi e Daniela, meglio chiamata da tutti Gigia, fanno tutti parte dell‘associazione 2000Moto di Modena. Dopo la distribuzione del materiale per il viaggio si parte abbastanza in orario, la tappa sarà lunga , arriveremo alle porte di Budapest. Comperiamo il bollino per le autostrade austriache e dopo qualche ora mangiamo in un accogliente autogrill cominciando a conoscerci. La giornata è bella e va tutto liscio. In Ungheria però scopriamo che avremmo dovuto comprare il bollino autostradale anche lì, forse abbiamo fatto i portoghesi.....Arriviamo in albergo, cena e a dormire, domani si parte presto, ci aspetta la dogana Ucraina...
Si parte presto , la mattina è bella ma non ci sono più i 30 gradi di ieri, il paesaggio però è bellissimo, attraversiamo distese sconfinate di girasoli, poi ci accompagna qualche nuvola e qualche spruzzo di pioggia. Alla dogana ucraina stazioniamo circa 3 ore e mezzo, per fortuna sul furgone ci sono viveri e bevande...già, anche il vino , e come per magia qualche bottiglia ci fa alzare una sbarra che ci infila in una corsia preferenziale...In Ucraina sembra di essere in un altro mondo, il paesaggio è prettamente agricolo, le case di legno e lamiera, i covoni di paglia sono come quelli che facevano i nostri nonni, anche le strade sono come quelle che percorrevano i nostri nonni, un disastro! Lungo le strade troviamo anche resti del passato regime : statue enormi che incutono un certo timore, relitti di aerei e carriarmati e falci e martello ovunque. Il tempo è bruttissimo, diluvia, ci capita di dover guadare torrenti che ci attraversano la strada, e questa gente è in giro con pochi vestiti addosso naturalmente senza ombrello. Forse con un tempo ed un asfalto migliore avremmo potuto godere molto di più della bellezza dei Carpazi. Arriviamo a Leopoli stanchi , infreddoliti e bagnati fradici. Un motociclista del luogo ci vede un po’ in difficoltà e si offre di accompagnarci fino all’albergo : ma lui cosa ci fa in giro con questo tempaccio?? E’ un peccato : fossimo arrivati un po’ prima e magari con un altro tempo avremmo potuto goderci il centro di questa cittadina che sembra veramente molto bella.
Kiev
Kiev
La tappa di trasferimento verso Kiev è molto lunga e abbastanza monotona, le strade non permettono di abbassare la guardia, sono troppo sconnesse, ma anche le numerosissime pattuglie di controllo non danno tregua, fermano a turno ed assolutamente a caso sempre qualcuno di noi, a volte si inventano le infrazioni. A proposito, pretendono gli Euro altro che moneta locale! Portatevi tagli piccoli perché il resto, se riuscite a contrattare cifre ragionevoli, non lo mollano di sicuro. Lungo la strada c’è molto verde, campagna , animali al pascolo, ma non aspettatevi aree di sosta , bar e, men che meno, bagni pubblici, su queste strutture, lontano dai grossi centri, si devono ancora attrezzare. Per quanto riguarda noi tutti ci guardano come se fossimo degli astronauti, ci salutano tutti, ci gesticolano dalle loro auto, ci chiedono se possono sedersi sulle moto, ci sentiamo sicuramente molto osservati.
Finta auto della Polizia
Kiev è una citta vivace con un centro storico molto bello, con la nostra guida Elena giriamo tutto il giorno e visitiamo diverse basiliche e monasteri, in una abbiamo anche la fortuna di ascoltare un bellissimo coro. Cominciamo ad avvicinarci a quest’arte sacra così diversa dalla nostra. Le chiese così belle ed ornate soprattutto all’esterno, le icone in legno ed argento, tutto avvolto in un’atmosfera particolare. Purtroppo il tempo non è bello, per questo non ci conquista il giro in battello sul Dnepr, sicuramente migliore è la cena che ci aspetta in un locale tipico. Le porzioni non sono abbondanti ma qui le cose non vanno come da noi. A volte infatti a mezzogiorno dobbiamo dividerci in diversi punti ristoro se vogliamo mangiare tutti, spesso le loro trattorie non hanno cibo a sufficienza per 21 persone capitate improvvisamente tutte in un colpo.
Orel
La mattina dopo partiamo dall’albergo in fila indiana ,diligenti e a 30/km all’ora e ci fermano ugualmente !!!! Loreta interviene e le viene detto che in Ucraina non si può viaggiare in fila indiana per più di 4 mezzi.....Loreta pretende di leggere quell’articolo del codice della strada ed allora ci lasciano andare....no comment! Ma il meglio deve ancora venire, ci aspetta la frontiera russa...Fortunatamente c’è sempre il furgone che ci sostiene con i suoi viveri perché le ore che trascorriamo qui sono 5 e mezzo...e se ne vola via ancora qualche bottiglia...
Arriviamo a Orel la sera e, dopo cena, andiamo in un bar ad amalgamare sempre di più il gruppo davanti ad un bicchiere di vodka. Siamo sempre tutti insieme, non ci frantumiamo in gruppetti, ci troviamo proprio bene, tutti con tutti.
Da Orel a Mosca il viaggio è tranquillo e piacevole, le strade sono migliori che in Ucraina, le pattuglie presenti sono molto più rilassate, quanto meno non si inventano le infrazioni. Sul ciglio della strada troviamo anche sagome di finte macchine della polizia, ci fanno rallentare perché da lontano sembrano vere. Ci fermiamo a curiosare in un mercato locale e ne approfittiamo per comprare un po’di frutta e due invitanti angurie. In un grill lungo il percorso pranziamo e scambiamo con il simpatico gestore un’anguria con una bottiglia di vodka. Arriviamo a Mosca percorrendone la tangenziale per circa 70 Km, è un caos atroce, il traffico è indescrivibile, tanti comunque anche qui ci salutano, cercano di capire da dove arriviamo, ci fanno cenni di benvenuto, sono stupiti di vedere così tante moto tutte insieme. All’uscita della tangenziale ci fermiamo a fare la foto di gruppo con il grande profilo in ferro MOCKBA ammirato tante volte sulle riviste: questa volta noi siamo davvero qui ed in moto!!!Ma non vediamo l’ora di arrivare in albergo, mangiare per poi goderci Mosca by night. La sensazione che proviamo arrivati in Piazza Rossa è indescrivibile… sono passate le 23.00 c’è poca gente in questa piazza immensa eppure così raccolta, chiusa dal Cremlino, dai GUM, da S. Basilio e dal Museo Storico. Questi edifici visti già mille volte su giornali e riviste è come se li vedessimo per la prima volta, dal vivo l’effetto è completamente diverso, tutto è così ben illuminato e valorizzato, tutto è immerso in un’atmosfera austera. Siamo tutti senza parole, scattiamo foto su foto sperando che le nostre sensazioni si possano fissare sulla pellicola.
Piazza rossa
Cremlino
Continua...
Ho ritrovato alcuni resoconti di viaggi scritti da mia moglie quando eravamo ancora motociclisti, anzi mototuristi, finché in famiglia siamo stati in due abbiamo sempre fatto le nostre vacanze in moto.
Li avevamo scritti e pubblicati quando eravamo iscritti a forum motociclistici, li ripropongo qui sperando di fare cosa gradita a qualcuno che non sa come passare qualche minuto.
Parto con quello del 2004 destinazione Russia.
Finalmente Russia !!! Il 31 luglio 2004 è la data tanto attesa. Per noi la sveglia è prestissimo, alle 4.00. Usciamo di casa alle 5.00 per essere puntualissimi a Tarvisio alle 9.00. Arrivati all’area di sosta incontriamo subito Daniela dello staff che da buona chioccia raccatta ogni motociclista che arriva alla spicciolata, indirizzandolo al furgone : ed è subito gruppo. Siamo 21 partecipanti su 14 moto+1 moto staff con il tourleader Max e l’interprete Loreta + 1 Furgone staff con Gigi e Daniela, meglio chiamata da tutti Gigia, fanno tutti parte dell‘associazione 2000Moto di Modena. Dopo la distribuzione del materiale per il viaggio si parte abbastanza in orario, la tappa sarà lunga , arriveremo alle porte di Budapest. Comperiamo il bollino per le autostrade austriache e dopo qualche ora mangiamo in un accogliente autogrill cominciando a conoscerci. La giornata è bella e va tutto liscio. In Ungheria però scopriamo che avremmo dovuto comprare il bollino autostradale anche lì, forse abbiamo fatto i portoghesi.....Arriviamo in albergo, cena e a dormire, domani si parte presto, ci aspetta la dogana Ucraina...
Si parte presto , la mattina è bella ma non ci sono più i 30 gradi di ieri, il paesaggio però è bellissimo, attraversiamo distese sconfinate di girasoli, poi ci accompagna qualche nuvola e qualche spruzzo di pioggia. Alla dogana ucraina stazioniamo circa 3 ore e mezzo, per fortuna sul furgone ci sono viveri e bevande...già, anche il vino , e come per magia qualche bottiglia ci fa alzare una sbarra che ci infila in una corsia preferenziale...In Ucraina sembra di essere in un altro mondo, il paesaggio è prettamente agricolo, le case di legno e lamiera, i covoni di paglia sono come quelli che facevano i nostri nonni, anche le strade sono come quelle che percorrevano i nostri nonni, un disastro! Lungo le strade troviamo anche resti del passato regime : statue enormi che incutono un certo timore, relitti di aerei e carriarmati e falci e martello ovunque. Il tempo è bruttissimo, diluvia, ci capita di dover guadare torrenti che ci attraversano la strada, e questa gente è in giro con pochi vestiti addosso naturalmente senza ombrello. Forse con un tempo ed un asfalto migliore avremmo potuto godere molto di più della bellezza dei Carpazi. Arriviamo a Leopoli stanchi , infreddoliti e bagnati fradici. Un motociclista del luogo ci vede un po’ in difficoltà e si offre di accompagnarci fino all’albergo : ma lui cosa ci fa in giro con questo tempaccio?? E’ un peccato : fossimo arrivati un po’ prima e magari con un altro tempo avremmo potuto goderci il centro di questa cittadina che sembra veramente molto bella.
Kiev
Kiev
La tappa di trasferimento verso Kiev è molto lunga e abbastanza monotona, le strade non permettono di abbassare la guardia, sono troppo sconnesse, ma anche le numerosissime pattuglie di controllo non danno tregua, fermano a turno ed assolutamente a caso sempre qualcuno di noi, a volte si inventano le infrazioni. A proposito, pretendono gli Euro altro che moneta locale! Portatevi tagli piccoli perché il resto, se riuscite a contrattare cifre ragionevoli, non lo mollano di sicuro. Lungo la strada c’è molto verde, campagna , animali al pascolo, ma non aspettatevi aree di sosta , bar e, men che meno, bagni pubblici, su queste strutture, lontano dai grossi centri, si devono ancora attrezzare. Per quanto riguarda noi tutti ci guardano come se fossimo degli astronauti, ci salutano tutti, ci gesticolano dalle loro auto, ci chiedono se possono sedersi sulle moto, ci sentiamo sicuramente molto osservati.
Finta auto della Polizia
Kiev è una citta vivace con un centro storico molto bello, con la nostra guida Elena giriamo tutto il giorno e visitiamo diverse basiliche e monasteri, in una abbiamo anche la fortuna di ascoltare un bellissimo coro. Cominciamo ad avvicinarci a quest’arte sacra così diversa dalla nostra. Le chiese così belle ed ornate soprattutto all’esterno, le icone in legno ed argento, tutto avvolto in un’atmosfera particolare. Purtroppo il tempo non è bello, per questo non ci conquista il giro in battello sul Dnepr, sicuramente migliore è la cena che ci aspetta in un locale tipico. Le porzioni non sono abbondanti ma qui le cose non vanno come da noi. A volte infatti a mezzogiorno dobbiamo dividerci in diversi punti ristoro se vogliamo mangiare tutti, spesso le loro trattorie non hanno cibo a sufficienza per 21 persone capitate improvvisamente tutte in un colpo.
Orel
La mattina dopo partiamo dall’albergo in fila indiana ,diligenti e a 30/km all’ora e ci fermano ugualmente !!!! Loreta interviene e le viene detto che in Ucraina non si può viaggiare in fila indiana per più di 4 mezzi.....Loreta pretende di leggere quell’articolo del codice della strada ed allora ci lasciano andare....no comment! Ma il meglio deve ancora venire, ci aspetta la frontiera russa...Fortunatamente c’è sempre il furgone che ci sostiene con i suoi viveri perché le ore che trascorriamo qui sono 5 e mezzo...e se ne vola via ancora qualche bottiglia...
Arriviamo a Orel la sera e, dopo cena, andiamo in un bar ad amalgamare sempre di più il gruppo davanti ad un bicchiere di vodka. Siamo sempre tutti insieme, non ci frantumiamo in gruppetti, ci troviamo proprio bene, tutti con tutti.
Da Orel a Mosca il viaggio è tranquillo e piacevole, le strade sono migliori che in Ucraina, le pattuglie presenti sono molto più rilassate, quanto meno non si inventano le infrazioni. Sul ciglio della strada troviamo anche sagome di finte macchine della polizia, ci fanno rallentare perché da lontano sembrano vere. Ci fermiamo a curiosare in un mercato locale e ne approfittiamo per comprare un po’di frutta e due invitanti angurie. In un grill lungo il percorso pranziamo e scambiamo con il simpatico gestore un’anguria con una bottiglia di vodka. Arriviamo a Mosca percorrendone la tangenziale per circa 70 Km, è un caos atroce, il traffico è indescrivibile, tanti comunque anche qui ci salutano, cercano di capire da dove arriviamo, ci fanno cenni di benvenuto, sono stupiti di vedere così tante moto tutte insieme. All’uscita della tangenziale ci fermiamo a fare la foto di gruppo con il grande profilo in ferro MOCKBA ammirato tante volte sulle riviste: questa volta noi siamo davvero qui ed in moto!!!Ma non vediamo l’ora di arrivare in albergo, mangiare per poi goderci Mosca by night. La sensazione che proviamo arrivati in Piazza Rossa è indescrivibile… sono passate le 23.00 c’è poca gente in questa piazza immensa eppure così raccolta, chiusa dal Cremlino, dai GUM, da S. Basilio e dal Museo Storico. Questi edifici visti già mille volte su giornali e riviste è come se li vedessimo per la prima volta, dal vivo l’effetto è completamente diverso, tutto è così ben illuminato e valorizzato, tutto è immerso in un’atmosfera austera. Siamo tutti senza parole, scattiamo foto su foto sperando che le nostre sensazioni si possano fissare sulla pellicola.
Piazza rossa
Cremlino
Continua...