I viaggi di JohnnyBravo - Marocco 2007
Inviato: giovedì 11 giugno 2020, 17:54
Agosto 2007
Quest’anno le nostre vacanze ci portano verso Ovest. Partiamo al mattino e ci infiliamo subito in autostrada , è venerdì e il traffico non è molto. Non abbiamo voglia di Trafori quindi decidiamo di superare le Alpi attraverso un passo minore. Usciamo a Bardonecchia e prendiamo per il passo della Scala, la strada è piacevole e quasi deserta. Arriviamo in Francia e ci troviamo immersi in un bel paesaggio bucolico, ordinatissimo, sotto un bel sole caldo. La tappa serale è a Crest, bel paese arroccato sulla sponda di un fiume, con mura antiche e rocca ben valorizzate dalle luci notturne, è valsa la pena fermarsi, la passeggiata serale ci soddisfa a pieno.
Oggi la tappa è di puro trasferimento, notiamo che le autostrade sono cariche, decidiamo quindi di percorrere le statali fino a Nimes, godendo di bellissimi paesini medievali sparsi in questa regione incantevole. Ne visitiamo in particolare uno. Entriamo poi in autostrada ma il traffico è molto intenso fino a Tarragona, dobbiamo andare piano e fare molta attenzione. Nel pomeriggio ci troviamo a Coma Ruga con alcuni nostri amici che stanno trascorrendo le loro ferie in Spagna, cerchiamo un albergo poi ci godiamo in loro compagnia il sole ed il mare della costa spagnola.
La mattina dopo si parte per una tappa lunga e calda. I nostri amici ci consigliano di fermarci a dormire a La Manga, nei pressi del Mar Menor, e così facciamo: la regione è quella della Murcia, siamo a pochi chilometri da Cartagena, il mare è quello della costa Blanca. Da qui , dal Cabo de Palos, parte una lingua di terra larga poche centinaia di metri che chiude la costa formando una laguna di circa 165 Km, lungo tutta la sua lunghezza corre la strada che, lungo i lati mostra un continuo susseguirsi di hotels, residence, locali e spiagge. Sembra quasi di percorrere la strada delle keys in Florida. Il mare della laguna è favoloso!!! Nemmeno quando faccio il bagno nella vasca di casa mia l’acqua è così calda...ma qui non si raffredda!
Altra tappa lunga e calda, attraverso la Sierra Nevada e l’Andalusia, l’arrivo in serata ad Algeciras, domani ci imbarchiamo per il Marocco.....la meta delle nostre vacanze. La traghettata dura circa 40 minuti e passa in un baleno. Due ore per le formalità doganali e poi via....ci ritroviamo subito immersi nel clima e nei colori marocchini. Per la festa del Trono di fine Luglio le strade e i palazzi sono bardati da centinaia di bandiere....Tiriamo indietro l’orologio di 2 ore...La nostra prima tappa è Chefchaouen, un piccolo ma pittoresco paese arroccato sui monti del Rif, ha un medina caratterizzata da influenze marocchine ed andaluse, i tetti sono di tegole rosse, i muri sono azzurri (e di muri colorati non ne incontreremo praticamente più)e la piazza centrale è davvero incantevole.
Mangiamo in un locale poco “turistico” il nostro primo couscous, la nostra prima tajine (stufato di carne). Scavalchiamo i monti del Rif verso Ouezzane dove decidiamo di uscire dagli itinerari classici per raggiungere Fes: ci ritroviamo a percorrere una strada asfaltata ma strettissima, gli ulivi lasciano spazio a campi aridi e gialli e costante è la presenza di asini di tutte le dimensioni con some di tutte le dimensioni. Ad un tratto, nella valle sotto di noi, si apre lo sguardo su Fes.
Tutta la giornata è dedicata alla visita della città. Una guida ci accompagna di fronte al palazzo reale, immerso in 80 ettari di tenuta, che però non si può visitare, si può solo ammirare il bellissimo portale di accesso in ottone lavorato a mano. Saliamo poi ad un punto panoramico. Qui comprendiamo com’è la struttura delle città marocchine: una cinta muraria chiude la città vecchia, la MEDINA dove vi sono i mercati SOUQS, vi è la parte fortificata KASBAH, il MELLAH è il quartiere ebraico, la VILLE NOUVELLE la parte più nuova e moderna. Ci troviamo nel cimitero, è tutto intorno a noi ed abbraccia dalla collina gran parte della città. Vediamo una enorme distesa di tombe bianche. Il resto della mattina è dedicata all’antica medina : il tempo qui sembra essersi fermato, i vicoli sono larghi poco più di un metro e sono percorsi dagli asini come unico mezzo di trasporto delle merci, le botteghe sono 4 metri quadrati e chi la bottega non ce l’ha appoggia ciò che vende per terra, i conigli, i polli sono tenuti vivi nelle gabbie o in piccoli recinti per essere uccisi al momento della vendita, le carni macellate sono esposte a sole, mosche e polvere. Purtroppo c'è spazzatura dappertutto, qualsiasi cosa non serva più la buttano nel fiumiciattolo discarica.
Visitiamo un’antica Medersa, scuola coranica, un’oasi di pace inghiottita da questo posto brulicante di gente e di odori. Ma l’odore più pungente ci assale quando arriviamo alle antiche concerie di Fes, lo sguardo va alle vasche piene di acidi e coloranti, non vi sono parole per poter descrivere questo posto in cui gli uomini vivono ancora in un apparente stato di schiavitù. Passando oltre ammiriamo gli artigiani del legno e del metallo. In alcuni caravanserragli, un tempo usati per il cambio o il riposo dei cavalli e degli altri animali da soma, vi sono i telai per la tessitura di tappeti e tessuti. Nella Medina ci fermiamo anche per il pranzo, in un ristorante tipico dove mangiamo veramente bene. La sera non può mancare una passeggiata nel quartiere ebraico.
La mattina partiamo per Volubilis, un sito archeologico che si estende su un’area di 40 ettari. I resti di questa antica città romana offrono al visitatore splendidi resti di palazzi e soprattutto mosaici, un bellissimo arco di trionfo, alcuni antichi frantoi e molto altro. La difficoltà di questo posto è però il sole a picco ed un’afa insopportabile. Attraversando una zona ad ulivi e melograni, dove non si vedono altro che i pastori, giungiamo a Meknes.
Continua...
Quest’anno le nostre vacanze ci portano verso Ovest. Partiamo al mattino e ci infiliamo subito in autostrada , è venerdì e il traffico non è molto. Non abbiamo voglia di Trafori quindi decidiamo di superare le Alpi attraverso un passo minore. Usciamo a Bardonecchia e prendiamo per il passo della Scala, la strada è piacevole e quasi deserta. Arriviamo in Francia e ci troviamo immersi in un bel paesaggio bucolico, ordinatissimo, sotto un bel sole caldo. La tappa serale è a Crest, bel paese arroccato sulla sponda di un fiume, con mura antiche e rocca ben valorizzate dalle luci notturne, è valsa la pena fermarsi, la passeggiata serale ci soddisfa a pieno.
Oggi la tappa è di puro trasferimento, notiamo che le autostrade sono cariche, decidiamo quindi di percorrere le statali fino a Nimes, godendo di bellissimi paesini medievali sparsi in questa regione incantevole. Ne visitiamo in particolare uno. Entriamo poi in autostrada ma il traffico è molto intenso fino a Tarragona, dobbiamo andare piano e fare molta attenzione. Nel pomeriggio ci troviamo a Coma Ruga con alcuni nostri amici che stanno trascorrendo le loro ferie in Spagna, cerchiamo un albergo poi ci godiamo in loro compagnia il sole ed il mare della costa spagnola.
La mattina dopo si parte per una tappa lunga e calda. I nostri amici ci consigliano di fermarci a dormire a La Manga, nei pressi del Mar Menor, e così facciamo: la regione è quella della Murcia, siamo a pochi chilometri da Cartagena, il mare è quello della costa Blanca. Da qui , dal Cabo de Palos, parte una lingua di terra larga poche centinaia di metri che chiude la costa formando una laguna di circa 165 Km, lungo tutta la sua lunghezza corre la strada che, lungo i lati mostra un continuo susseguirsi di hotels, residence, locali e spiagge. Sembra quasi di percorrere la strada delle keys in Florida. Il mare della laguna è favoloso!!! Nemmeno quando faccio il bagno nella vasca di casa mia l’acqua è così calda...ma qui non si raffredda!
Altra tappa lunga e calda, attraverso la Sierra Nevada e l’Andalusia, l’arrivo in serata ad Algeciras, domani ci imbarchiamo per il Marocco.....la meta delle nostre vacanze. La traghettata dura circa 40 minuti e passa in un baleno. Due ore per le formalità doganali e poi via....ci ritroviamo subito immersi nel clima e nei colori marocchini. Per la festa del Trono di fine Luglio le strade e i palazzi sono bardati da centinaia di bandiere....Tiriamo indietro l’orologio di 2 ore...La nostra prima tappa è Chefchaouen, un piccolo ma pittoresco paese arroccato sui monti del Rif, ha un medina caratterizzata da influenze marocchine ed andaluse, i tetti sono di tegole rosse, i muri sono azzurri (e di muri colorati non ne incontreremo praticamente più)e la piazza centrale è davvero incantevole.
Mangiamo in un locale poco “turistico” il nostro primo couscous, la nostra prima tajine (stufato di carne). Scavalchiamo i monti del Rif verso Ouezzane dove decidiamo di uscire dagli itinerari classici per raggiungere Fes: ci ritroviamo a percorrere una strada asfaltata ma strettissima, gli ulivi lasciano spazio a campi aridi e gialli e costante è la presenza di asini di tutte le dimensioni con some di tutte le dimensioni. Ad un tratto, nella valle sotto di noi, si apre lo sguardo su Fes.
Tutta la giornata è dedicata alla visita della città. Una guida ci accompagna di fronte al palazzo reale, immerso in 80 ettari di tenuta, che però non si può visitare, si può solo ammirare il bellissimo portale di accesso in ottone lavorato a mano. Saliamo poi ad un punto panoramico. Qui comprendiamo com’è la struttura delle città marocchine: una cinta muraria chiude la città vecchia, la MEDINA dove vi sono i mercati SOUQS, vi è la parte fortificata KASBAH, il MELLAH è il quartiere ebraico, la VILLE NOUVELLE la parte più nuova e moderna. Ci troviamo nel cimitero, è tutto intorno a noi ed abbraccia dalla collina gran parte della città. Vediamo una enorme distesa di tombe bianche. Il resto della mattina è dedicata all’antica medina : il tempo qui sembra essersi fermato, i vicoli sono larghi poco più di un metro e sono percorsi dagli asini come unico mezzo di trasporto delle merci, le botteghe sono 4 metri quadrati e chi la bottega non ce l’ha appoggia ciò che vende per terra, i conigli, i polli sono tenuti vivi nelle gabbie o in piccoli recinti per essere uccisi al momento della vendita, le carni macellate sono esposte a sole, mosche e polvere. Purtroppo c'è spazzatura dappertutto, qualsiasi cosa non serva più la buttano nel fiumiciattolo discarica.
Visitiamo un’antica Medersa, scuola coranica, un’oasi di pace inghiottita da questo posto brulicante di gente e di odori. Ma l’odore più pungente ci assale quando arriviamo alle antiche concerie di Fes, lo sguardo va alle vasche piene di acidi e coloranti, non vi sono parole per poter descrivere questo posto in cui gli uomini vivono ancora in un apparente stato di schiavitù. Passando oltre ammiriamo gli artigiani del legno e del metallo. In alcuni caravanserragli, un tempo usati per il cambio o il riposo dei cavalli e degli altri animali da soma, vi sono i telai per la tessitura di tappeti e tessuti. Nella Medina ci fermiamo anche per il pranzo, in un ristorante tipico dove mangiamo veramente bene. La sera non può mancare una passeggiata nel quartiere ebraico.
La mattina partiamo per Volubilis, un sito archeologico che si estende su un’area di 40 ettari. I resti di questa antica città romana offrono al visitatore splendidi resti di palazzi e soprattutto mosaici, un bellissimo arco di trionfo, alcuni antichi frantoi e molto altro. La difficoltà di questo posto è però il sole a picco ed un’afa insopportabile. Attraversando una zona ad ulivi e melograni, dove non si vedono altro che i pastori, giungiamo a Meknes.
Continua...