Proseguo.
Di nuovo in strada, iniziò un emozionante periodo di rodaggio. E’ anche questa una cosa d’altri tempi, oramai! Biancospino, a cui ero e sono estremamente affezionato, tornava ad essere in parte nuovo ed esigere una certa cura e attenzione per i primi km. Il motore sembrava erogare in maniera assai simile a prima, il cambio era decisamente più duro negli innesti. Con il passare del tempo e dei kilometri, il motore si slegò e si rivelò più sveglio e slanciato di quanto lo fosse prima, e il cambio si addolcì un poco.
- Le due 105 1300 bianche di famiglia durante una gita di tutta la famiglia (mamma, papà, mia sorella e io) tra colli orientali friulani e la slovenia. Metà agosto 2019
In famiglia abbiamo un altro 1300 degli stessi anni, il Duetto in foto sopra, che è però totalmente diverso di carattere, a tal punto da sembrar avere un motore e cambio differenti, oltre a comportarsi diversamente tra le curve a causa dell’allestimento differente con rigidità e distribuzione dei pesi un po’ variate. Sia chiaro, questo lo dico con occhio, orecchio, mano e “sedere” (come diceva Niki Lauda) di appassionato e affezionato: non è che uno pare avere un bicilindrico due tempi e l’altro un 8 cilindri diesel. Mentre però il mio GT non ha molta coppia in basso ma agli alti canta e vola, lo Spider è significativamente più corposo sotto per poi perdere di brio in alto rispetto al GT. Ciò è senz’altro da imputare in larga parte ai carburatori e al loro settaggio: Dell’Orto per il mio GT, Solex per il Duetto. Inoltre il cambio del Duetto si presenta molto più facile e permissivo nell’inserimento delle marce, e ciò in combinazione con l’erogazione più corposa ai bassi lo rende più facile da guidare, significativamente per qualcuno di poco esperto: non è facile metterlo a parole. Mia madre e mia sorella lo guidano ogni tanto, mentre sono sicuro che sarebbero meno a loro agio, e oggettivamente meno fluide e capaci, con il mio GT (se glielo lasciassi guidare... invece NIET
), il che è un poco soprendente considerando che sono virtualmente la stessa vettura. Ad ogni modo, il mio GT mi piace molto di più del Duetto sotto ogni aspetto e sono contentissimo che sia così com’è. Oltretutto, alto e capellone come sono, sono un poco ridicolo alla guida dello Spider.
Torniamo in strada con il racconto, proprio come Biancospino dopo le cure da Italo. Il periodo di rodaggio ha coinciso con qualche piccolo o grande evento della nostra famiglia e di amici, per cui ho qualche foto del GT durante quella fase. E’ però vero come fossi stanziato all’estero: per esempio, le foto del motore in officina da Italo me le inviò mio padre per aggiornarmi mentre mi trovavo a Losanna. Così come il primissimo giretto lo fece lui, ecco una foto qui sotto.
- Papà si reca a lavoro con il mio GT, primissima uscita dopo gli interventi effettuati da Italo
Una cara amica di famiglia si ri-sposò ad aprile 2019, e come grande desiderio da tempo immemore avrebbe voluto arrivare al suo matrimonio a bordo di un Bulli (i furgoni T1 – T2 della VW). Noi (papà prevalentemente, dato che io ero stanziato in Svizzera) eravamo alle prese con un lungo restauro del T2, in dirittura d’arrivo ma con moltissime ore lavoro ancora davanti a sè. Qualche mese prima del matrimonio, sotto Natale, questa amica di famiglia espresse questo desiderio a mio padre, che le disse come il nostro purtroppo non sarebbe stato pronto, ma che se ne sarebbe occupato lui e ne avrebbe recuperato uno in prestito. Prese invece la palla al balzo, dato che non era sufficientemente stressato ( ironia) e si spinse a finirlo per tempo, facendo spesso notte fonda dopo lavoro per teminare il rimontaggio e allestirlo, e lo “finì” (non esattamente, ma sufficientemente bene per essere bello e presentabile dentro con qualche coperta e perfetto fuori) il giorno prima del matrimonio. Per l’occasione, io rientrai da Losanna, mia sorella da Vienna, e portammo anche Biancospino e la Montreal al matrimonio per fare da cornice e portare i testimoni. Per me era la prima volta che vedevo e guidavo il GT dopo i lavori di meccanica.
- Interni del Bulli preparati per il matrimonio. In parti uguali: decorazione e coprire il lavoro non finito. La fila centrale dei sedili non è stata montata: più spazio, comodità e luce per gli sposi, meno rogne per papà dato che anche quelli erano work in progress
- Montreal e GT lavati e pronti per il matrimonio. Che belle, fatemelo dire!
- Una foto scattata da me poco prima del matrimonio. Ci troviamo all’agriturismo Colutta di Manzano. Bulli adornato di fiori, GT e Montreal
Il matrimonio andò molto bene e le auto fecero la loro bella figura. L’indomani tornai in Svizzera, e feci ritorno in Friuli a luglio... con ogni probabilità, nel frattempo papà fece ancora qualche km con il Biancospino
. Una volta nuovamente a casa, ebbi modo di fare un po’ di km in giretti vari, tenendo bassi i giri ma fremendo per poter far cantare un poco il motore. Intorno ai 1000 km post-lavori, il weekend prima di Ferragosto 2019 l’intera famiglia (papà, mamma, sorella e io) si godette una bella gita fuori porta tra colli orientali Friulani e le valli della Slovenia con il GT e il Duetto, i due 1300 di casa (foto a inizio di questo post e qui sotto). Papà e Rebecca sul Duetto, con Rebecca che fece una quarantina di km alla guida dei 250 effettuati, mamma invece a bordo con me. Davvero piacevole, un bel modo di godersi queste auto d’epoca!
- A Dobrovo (Castel Dobra), pochi km dal confine con l'Italia. Il castello a pianta quadrata che si intravede dietro l'albero è stato costruito nel 17esimo secolo sulle fondamenta di uno pre-esistente, è attualmente la sede del comune di Brda (Collio, o Cuei in Friulano), che è anche il nome del territorio geografico collinare del Collio, a cavallo tra Friuli e Slovenia. Ottimi vini vengono prodotti in questa zona, e anche il lato Sloveno da qualche anno produce gran qualità.
- Pausa a Kanal ob Soči (Canale d'Isonzo), parcheggiamo sulla stradina che scende al fiume poco dopo il ponte. Due bei "sederi" Alfa targati UD :)
- Mia sorella Rebecca e io in posa da qualche parte sulle montagne di confine, ancora lato Sloveno mentre rientravamo. Tra Tolmin (Tolmino) e Kobarid (Caporetto), puntando verso Cividale del Friuli
Presto scriverò il prossimo post, sarà l'ultimo o penultimo per arrivare in pari a dove siamo oggi