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Re: Il Bialbero come Master

Inviato: giovedì 17 dicembre 2020, 12:06
da Adriano
Poi la 1000 SP di cui sopra. Difficile dire quale sia la posizione delle marce perché sulla piastra a settore non ci sono indicazioni. Propendo per quella normale, non ZF con la prima in basso. Il proprietario pilota non è che si scalmanasse particolarmente, infatti saliva piano per risparmiare la meccanica, come si vede bene dal contagiri con l'ago tarato a 7500. Immagino che quel motore facesse almeno 1000 giri in più. Le foto sono state riprese in due occasioni diverse ma la macchina è la stessa, come si vede dalla targa ZA….. riportata con caratteri adesivi sul musetto. Ne furono infatti prodotti 50 esemplari stradali per ottenere l'omologazione. Uno sforzo produttivo notevolissimo ma evidentemente la macchina si vendeva. Ottenne numerosi successi e in varie competizioni fu prima di classe con Hermann e Cella.


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Re: Il Bialbero come Master

Inviato: giovedì 17 dicembre 2020, 12:54
da Filarete
Al minuto 0.45 del filmato si vede la griglia.
Non ha segnato le marce ma si vede bene che le loro posizioni sono tipo ZF (con la prima in basso)...
Se si osserva a modo la porzione di griglia della retromarcia (quella a sinistra in alto) è un po' più lunga delle altre cinque e dotata di un pulsante per eliminare il fermo che serve proprio per evitare di inserirla in corsa...

Re: Il Bialbero come Master

Inviato: giovedì 17 dicembre 2020, 14:21
da Adriano
Ci avevo pensato ma cercavo la solita levetta ribaltabile che conoscevo, invece questa pare una saracinesca interna che scorre manovrata dal pulsante. Non l’avevo mai vista. Bravo Francesco!

Re: Il Bialbero come Master

Inviato: venerdì 18 dicembre 2020, 12:00
da Filarete
Effettivamente è la prima soluzione che vedo dotata di pulsante.

Ferrari, Maserati, Cisitalia e se ricordo bene anche Stanguellini e Jaguar adottavano nei cambi delle loro barchette "il ribaltino" (levetta)...

Re: Il Bialbero come Master

Inviato: venerdì 18 dicembre 2020, 21:45
da Portello
Adriano ha scritto: mercoledì 16 dicembre 2020, 21:11 Per un giocattolino di tre metri e mezzo!

Trovata questa foto, fatta alla Castellana anni fa, non so quale sia il motore, potrebbe pure essere una 850 TC, stranissima la posizione dello spinterogeno e pure l’uso della cinghia dentata per muovere la dinamo e altro (cosa?)

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Forse Gerardo, libro alla mano, può illuminarci!
Confrontando la foto con i disegni del libro non sembrerebbe un bialbero.
Il carburatore é un doppio corpo, naturalmente Weber :-).
Il 1000 era derivato dal 600 come credo anche l'850.

Riguardo le potenze.
Nel 1960, la prima versione alimentata da 2 Weber doppio corpo verticali da 36 (simili a quelli da 40 della Aurelia B20), partì da un poco lusinghiero 83 CV a 6.500 g/min a 92 CV sempre a 6.500 giri con qualche piccolo intervento.
L'adozione del Weber da 40 non cagionò migliorie.
Sempre con i 36 si arrivò poi a 95 CV a 7.400 g/min.
Nel 1961 si cambiarono i collettori (quelli in copertina) per poter passare ai Weber orizzontali. Potenza 102 CV a 7.500 giri. Con qualche accorgimento 103 CV a 7.600 g/min nel 1964. Nota di colore: l'alternatore era Motorola.
Nel 1965 il motore montato sulla 1000 SP arrivava a 108 CV a 8.000 rpm, mentre l'angolo tra le valvole si ridusse a 77° e il rapporto di compressione si alzò a 11,6.
L'avreste mai detto che le molle valvole si compravano a Napoli?

Re: Il Bialbero come Master

Inviato: venerdì 18 dicembre 2020, 23:36
da Adriano
Ecco un bell’excursus dello sviluppo. Ci sono pure le molle napoletane. Ero rimasto ai fusilli, quelli lunghi di una volta, ormai introvabili. Chissà perché ora li fanno corti.
Divagazione acrobatica dalle molle valvole ai fusilli!

Re: Il Bialbero come Master

Inviato: domenica 20 dicembre 2020, 9:15
da Portello
Adriano ha scritto: venerdì 18 dicembre 2020, 23:36 Ecco un bell’excursus dello sviluppo. Ci sono pure le molle napoletane. Ero rimasto ai fusilli, quelli lunghi di una volta, ormai introvabili. Chissà perché ora li fanno corti.
Divagazione acrobatica dalle molle valvole ai fusilli!
In effetti la tecnologia é molto diversa anche se la forma elicoidale é simile.
Per fare il fusillo si fa girare la pasta intorno ad un ferretto.
Per fare la molla si usa un utensile sagomato che imprime la forma lavorando il filo "dall'esterno".