Grazie Adriano della considerazione...gentile come sempre...
Ben ritrovati
Re: Ben ritrovati
"All' Alfa sanno fare i guanti alle mosche". E. Ferrari
Re: Ben ritrovati
Telefono distante e fretta imperante
For muscle there's a choice.
For handling there's Alfa Romeo.
For handling there's Alfa Romeo.
Re: Ben ritrovati
Ho cambiato il nickname, altrimenti non sono contento. Grazie Remo!
For muscle there's a choice.
For handling there's Alfa Romeo.
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Re: Ben ritrovati
Eh già, ormai da tempo immemorabile, assistiamo alle metamorfosi onomastiche di Luca. Cominciate nel lontano 2008 con il nick, credo a parere di tutti più bello, da Luca a Delort che oltretutto era originalissimo perché il suono ricordava mille mondi diversi, dai Lord inglesi ai Seigneur di campagna francesi, fino ai nomi/funzione di casa nostra, prima dialettali e in seguito italianizzati: Dell'Orto e giù di lì.
Poi si passò alla fase oscura con Lupo, per ritornare, credo, per un breve periodo all'origine, in seguito al nome vero e adesso all'ultima precisazione che alla vigilia dei 50 - che sono sempre una data importante - inquadra anagraficamente, e coram populo, il Nostro. Che dire? Questo continuo fluire di identità, manifesta una ricerca interiore che continua inesausta. Come disse quello che aveva studiato psicologia comportamentale sulle dispense settimanali Fratelli Fabbri Editori.
Oppure meglio, ricorda il gran fluire onomastico dei nomi nel mito, ché le divinità mutavano nome ma mai caratteristiche e il Tammuz babilonese ce lo ritroviamo come Adone in Grecia, Turchia, Etruria. A testimonianza del fatto che i tipi psicologici, come diceva il fantasioso Jung, sono categorizzabili e passano attraverso i millenni e gli spazi, giungendo a distanze enormi, insieme alle vicende umane.
Un po' come dire che gli uomini son sempre quelli, attraverso i millenni, con le loro inclinazioni, le loro manie, i loro vizi. Per cui il Nostro amico si manifesta verso l'esterno, almeno alla platea degli amici, con questa cifra che va interpretata e noi assistiamo, domandandoci chi diventerà domani e quali nuove anime offrirà alle nostre interpretazioni.
Con la pandemia ci è passata pure la voglia di scherzare ma ogni tanto la ritrovo, perché fa proprio parte di me, e mi piace dare del mondo una rappresentazione surreale, altrimenti ci intristiamo troppo. Quindi stasera è risaltata fuori, sperando che le divagazioni, una volta così frequenti, non cadano nel vuoto.
Secondo me questo periodo ci ha un po' chiuso tutti: abbiamo da superare un lockdown mentale che, quello sì, non è stato ancora revocato. Difficile dire se e quando lo sarà. Che vi devo dire, uno i tempi non se li sceglie, gli capitano, e a noi è capitato questo che prima o poi finirà ma sembra che comunque resterà dentro una traccia e non positiva. Cercheremo allora tutti di cambiare identità, di rinnovarci e rinascere...
Poi si passò alla fase oscura con Lupo, per ritornare, credo, per un breve periodo all'origine, in seguito al nome vero e adesso all'ultima precisazione che alla vigilia dei 50 - che sono sempre una data importante - inquadra anagraficamente, e coram populo, il Nostro. Che dire? Questo continuo fluire di identità, manifesta una ricerca interiore che continua inesausta. Come disse quello che aveva studiato psicologia comportamentale sulle dispense settimanali Fratelli Fabbri Editori.
Oppure meglio, ricorda il gran fluire onomastico dei nomi nel mito, ché le divinità mutavano nome ma mai caratteristiche e il Tammuz babilonese ce lo ritroviamo come Adone in Grecia, Turchia, Etruria. A testimonianza del fatto che i tipi psicologici, come diceva il fantasioso Jung, sono categorizzabili e passano attraverso i millenni e gli spazi, giungendo a distanze enormi, insieme alle vicende umane.
Un po' come dire che gli uomini son sempre quelli, attraverso i millenni, con le loro inclinazioni, le loro manie, i loro vizi. Per cui il Nostro amico si manifesta verso l'esterno, almeno alla platea degli amici, con questa cifra che va interpretata e noi assistiamo, domandandoci chi diventerà domani e quali nuove anime offrirà alle nostre interpretazioni.
Con la pandemia ci è passata pure la voglia di scherzare ma ogni tanto la ritrovo, perché fa proprio parte di me, e mi piace dare del mondo una rappresentazione surreale, altrimenti ci intristiamo troppo. Quindi stasera è risaltata fuori, sperando che le divagazioni, una volta così frequenti, non cadano nel vuoto.
Secondo me questo periodo ci ha un po' chiuso tutti: abbiamo da superare un lockdown mentale che, quello sì, non è stato ancora revocato. Difficile dire se e quando lo sarà. Che vi devo dire, uno i tempi non se li sceglie, gli capitano, e a noi è capitato questo che prima o poi finirà ma sembra che comunque resterà dentro una traccia e non positiva. Cercheremo allora tutti di cambiare identità, di rinnovarci e rinascere...
“Certe volte mi chiedo che cosa stiamo aspettando” Silenzio “Che sia troppo tardi, Madame”