Le emiliane romagnole

Filarete · #1

Non parlo di una razza di mucche!

In questo spazio mi piacerebbe si discutesse (e si postassero tante foto) di tutte quelle splendide auto d'epoca e (perché no? ) da corsa sfornate da alcune aziende della Motor Valley:
Ferrari, Maserati, Lamborghini, Stanguellini, Dallara, ATS, Osca, Minardi, De Tomaso, Pagani, Bugatti ecc...ecc...

Parto con una "vetturetta" del valore attuale di qualche milione di euro...che ho avuto la fortuna di vedere dal vero (in piazza a Sassuolo) alcuni anni fa...se ricordo bene è una Ferrari TRC del '57

Adriano · #2

Accolgo l'invito di Francesco inserendo le foto di una macchina di serie… ma abbastanza interessante, soprattutto perché sono foto riprese su strada e non in occasione di esposizioni. Quindi foto del comune uso di una macchina non comune. La macchina è sempre la stessa ma ripresa in due diverse occasioni: mentre fa benzina e in manutenzione. La vedo da anni, anche perché è l'unica in quell'area.

Adriano · #3

Filarete · #4

Macchina estrema (e non solo per l'epoca)… che però verrà costruita per cinque anni totalizzando quasi 1400 esemplari.
Considerando il prezzo e l'oggetto non proprio guidabilissimo dal "normale cliente"...fu senz'altro un grande successo commerciale.

P:S. Fu l'ultima supercar costruita nella sua fabbrica che Enzo Ferrari ebbe modo di vedere e "battezzare"...
Pochi mesi dopo morirà...

Filarete · #5

A proposito di F40...

Divagazione (ma non troppo

) che cita un episodio realmente accaduto (anche se il tempo trascorso l'ha un po' romanzato) in quel di Maranello nel febbraio 1988... io lo racconto come mi è stato riferito:

1987 Viene deliberata la produzione dell'F40, si approntano le linee di montaggio ( ci vogliono alcuni mesi) e il lavoro è quasi ultimato.
E' giunto però nel frattempo metà febbraio 1988 e Ferrari (ormai messo veramente male e sentendo prossima la dipartita) decide di festeggiare il suo novantesimo (e ultimo) compleanno in fabbrica assieme ai suoi collaboratori offrendo (di tasca propria) un pranzo a circa 1700 persone.

Il problema stava nel trovare lo spazio idoneo per mettere a sedere tanta gente.
L'unico capannone adatto poteva essere quello dove era stata appena installatala la catena di montaggio della nascitura F40...

Ebbene, Ferrari ORDINO' di smontare tutto, fare il pranzo, (che in quel frangente era la cosa prioritaria) e in un secondo tempo rimontare la linea…

Se ricordo bene diede a ciascuno degli invitati un modellino della macchina...

JohnnyBravo · #6

Un bel racconto sulla F40

Filarete · #7

Bravo Remo!
Bellissimo documento!

Si potrebbero fare molti commenti perché svariati sono gli argomenti e i temi trattati dal progettista dell'F40.

Mi preme però mettere in evidenza quello più importante (ovviamente secondo me) che non riguarda la macchina e la sua progettazione dal punto di vista tecnico ma il clima che si è respirato in Ferrari (non nel reparto corse, dove il Drake aveva sempre, da contratto, l'ultima parola) ma nella fabbrica dal 1969 in avanti, cioè dopo che (come diceva il commendatore) gli uomini di Torino "spadroneggiavano" tra le linee di produzione e negli uffici tecnici (anche qui giustamente perché ...da contratto).

Inutile nascondersi dietro un dito: Ferrari ha sempre fatto, riguardo questa situazione, buon viso a cattivo gioco e (come si evidenzia nel filmato) ha in tante occasioni...fin dalla progettazione della Daytona (fine anni sessanta/primi settanta) assoldato di tasca propria collaboratori/amici che parallelamente ai canali ufficiali provavano i prototipi delle future auto stradali (spesso di notte e di nascosto) per poi farsi riferire l'indomani mattina, in gran segreto, i pregi ma soprattutto i difetti di queste macchine ideate con mentalità sabauda dagli "uomini di Torino".

Era masochismo puro visto che novanta volte su cento analizzando a fondo "le spiate" (e trattenendo la collera) allargava le braccia?
Mah, direi di no.
Questo atteggiamento faceva parte del carattere di una persona che non si è mai stancata (fino agli ultimi giorni di vita) di conoscere, studiare, sapere, capire il presente per sognare il futuro…

Adriano · #8

Filarete ha scritto: ↑mercoledì 23 ottobre 2019, 12:51
Inutile nascondersi dietro un dito: Ferrari ha sempre fatto, riguardo questa situazione, buon viso a cattivo gioco e (come si evidenzia nel filmato) ha in tante occasioni...fin dalla progettazione della Daytona (fine anni sessanta/primi settanta) assoldato di tasca propria collaboratori/amici che parallelamente ai canali ufficiali provavano i prototipi delle future auto stradali (spesso di notte e di nascosto) per poi farsi riferire l'indomani mattina, in gran segreto, i pregi ma soprattutto i difetti di queste macchine ideate con mentalità sabauda dagli "uomini di Torino".

Quindi gli "uomini di Torino" proponevano un modello produttivo difforme rispetto a quello del Drake? Bisognerebbe capire meglio: se cioè si tratta di ammorbidimenti o altro. Mi pare abbastanza certo che la Daytona quando uscì deluse le aspettative dei ferraristi abituati alla scorbutica 275 GTB. Almeno è quello che ho letto. Era dunque un modello che si allontanava dalla dura e pura cara a Ferrari? Ma esattamente di che si trattava? Ci sono notizie circostanziate in merito? Visto che la storia esiste qualcuno dovrà pur scriverla.

Certo per la nostra mentalità aveva ragione Ferrari ma i sabaudi forse pensavano a quello che poi è realmente avvenuto nel post 348. A un certo punto va bene la dura e pura ma, con quello che costavano, magari si cercava pure un'affidabilità e prestazioni più al passo coi tempi.

Filarete · #9

Semplifico al massimo il discorso...faccio un solo esempio.

La Daytona... secondo i collaudatori ma soprattutto uno in particolare al soldo del Drake avrebbe dovuto essere prodotta con differenti sezioni di gommatura sugli assi (ovviamente minore davanti, maggiore dietro) come tutte le auto veramente sportive, con un motore molto, ma molto (per l'epoca), potente sotto il cofano anteriore e la trazione posteriore…

L'obiezione degli "uomini di Torino" fu: "E la ruota di scorta come la dobbiamo fare stretta come le anteriori o larga come le posteriori?"
A Ferrari caddero le braccia.

Si optò per mettere su entrambi gli assi lo pneumatico con la stessa sezione con tutti i problemi del caso…(semplificando) :sterzo granitico e facili sbandate di potenza (quasi mai volute dal guidatore) del retrotreno all'uscita di curve impegnative.

Il collaudatore descritto sopra portò il prototipo, di notte, sulla statale della Cisa. Tornò coi capelli dritti… e un sacco di cose che solo tre anni prima in Ferrari avrebbero modificato al volo…
ma gli "uomini di Torino" al momento padroni del vapore fecero spallucce...ne avevano facoltà.