Mah? Credo che al mondo non ci sia solo la piattaforma "giorgio" ma tante altre più che valide. PSA sa fare buone vetture (tecnicamente parlando).brini ha scritto: ↑lunedì 18 gennaio 2021, 15:54 Riguardo al marchio Alfa Romeo: da appassionato spero nella condanna a morte (che sarebbe eutanasia, allo stato attuale) per non assistere allo scempio che sarebbe prevedibile in caso di tentativi di Stellantis di lanciare nuovi modelli Alfa "sfruttando le sinergie".
Da possessore di vecchie Alfa Romeo però devo ammettere che mi aspetterei un calo delle quotazioni se ciò accadesse.
Già in parte c'è in corso un processo fisiologico: l'interesse collezionistico va verso le auto anni 80/90, cioè gli anni in cui BMW (ma pure Audi e altri) cominciò a gettare le basi del marchio che è oggi, e questo si riflette nella richiesta (e nei prezzi) dei modelli di quegli anni. Gli stessi anni in cui Alfa iniziava a scomparire, neppure troppo lentamente.
Se ci si aggiungesse la fine del marchio Alfa nelle auto contemporanee, penso che questa discesa non potrebbe che accelerare.
Del resto lo si vede con Lancia, marchio già defunto, che trova oggi spazio collezionistico quasi solo per la Delta. La quale però fa storia a sé: gli appassionati di Delta, specie i giovani, spesso sono indifferenti alla storia del marchio Lancia.
Non ci resta che sognare: il visionario miliardario cinese o coreano che bruci soldi a palate per comprare e poi ricreare un marchio Alfa Romeo secondo la sua storica natura, quindi sportivo e giocoforza di nicchia... Gli indiani ci stanno provando con Jaguar e LR, solo nel secondo caso però con pieno successo.
Dobbiamo essere realistici. L'Alfa dei primi anni settanta non ci sarà mai più...Scordiamoci per sempre l'Alfetta e quello che rappresentò rispetto alla concorrenza di allora... Piuttosto mi chiedo se ad un giovane benestante che tra due anni potrà permettersi (se la faranno) una sportiva Stellantis (tipo Alfa) interesserà o meno sapere a memoria la storia dell'Alfa da Romeo a Marchionne.
Sono convinto di no.
Il mondo va avanti...
Sul discorso che cinesi o indiani possano acquistare marchi e/o fabbriche italiane e rilanciarle non sono convinto del tutto.
Basta pensare a cosa sono riusciti a fare col Milan e con l'ILVA